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sabato 9 dicembre 2017

IL SILENZIO DEI SINDACI E I VANEGGIAMENTI DELLA REGIONE


Primo tempo
Non arrivano risposte dai Comuni del Marghine per l’assemblea pubblica richiesta dal Comitato NBF sulle violazioni delle prescrizioni AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e sulle criticità ambientali degli impianti di smaltimento dei rifiuti gestiti dalla Tossilo SPA e dal Consorzio Industriale in liquidazione dal 2008, oggetto di una recente diffida della Provincia di Nuoro.
Arrivano invece a stretto giro di posta, su richiesta del sindaco di Macomer, rassicurazioni da parte della Regione Sardegna secondo un copione ormai noto e scontato.
La Regione dice al sindaco “che le inosservanze accertate debbano essere ricondotte alla prima fattispecie (normativa n.d.r.), escludendo quindi situazioni di pericolo e di danno per l’ambiente”.
E per la salute?
Non é grave che siano state accertate violazioni alle prescrizioni AIA, per giunta rilevate durante una visita ispettiva “preventivamente annunciata al gestore dall’autorità competente al controllo (ARPAS)” nella quale sono state riscontrate, anche secondo la Regione, “carenze gestionali da parte del gestore”?
Non è grave che le violazioni riscontrate siano state oggetto di una comunicazione dell’ARPAS alla Procura per un accertamento di ipotesi di reato?
E’ un aspetto formale che la discarica non disponga ancora di un piano di dismissione, che i rifiuti conferiti non vengano ricoperti “a regola d’arte”, e che la canaletta perimetrale della discarica di Monte Muradu sia piena di erbacee e di rifiuti e contenga percolato pericoloso?
E le condizioni degli impianti prima delle visita ispettiva erano rispettose delle prescrizioni AIA? E da quando? E chi ce lo garantisce?
Perché, nel contesto produttivo e ambientale delle aree del distretto sanitario di Macomer, non si richiedono all’ARPAS e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna rilevazioni e controlli relativi a eventuali contaminazioni di elementi tossici, in particolare diossine, negli alimenti di produzione animale, nelle acque, nei terreni e nei vegetali, come fra l’altro previsto dall’indagine conoscitiva del Centro Epidemiologico dell’ASL di Nuoro, approvato nel 2011?
Sono stati aggiornati i dati del Registro Tumori di Nuoro che già nel periodo 2003-2012 in un report, scomparso dal sito dell’ASL di Nuoro, aveva rilevato dati molto preoccupanti sull’incidenza delle patologie tumorali nel distretto sanitario di Macomer, che vedevano le donne al primo posto tra i vari distretti della Provincia di Nuoro e dell’Ogliastra, e i maschi al secondo?

Queste sono solo alcune domande che vorremmo rivolgere ai sindaci del Marghine, alla Regione Sardegna, alla Tossilo Spa e al Consorzio industriale; domande che si aggiungono a quelle, senza risposta, che il Comitato sta ponendo da ben otto anni sulla vicenda paradossale e ambigua del nuovo inceneritore di Tossilo.

ATTENDIAMO ANCORA L'ASSEMBLEA APERTA RICHIESTA AI SINDACI DEL MARGHINE.

Secondo Tempo
Sconcertanti anche le dichiarazione dell’avvocato della Regione Sardegna in occasione della seduta definitiva al TAR Sardegna dello scorso 29 novembre in merito al ricorso per l’annullamento del nuovo Piano regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani richiesto dal Comitato NBF, dall’associazione Zero Waste Sardegna e dai Comuni di Arzana, Gavoi, Olzai e Sarule.
L’avvocato della Regione in quell’occasione ha riferito che “Oggi è arrivata una nota da Bruxelles che afferma che la Commissione si è sbagliata: la procedura riguardava solo documenti non completi” ed ancora, sul mancato coinvolgimento delle comunità locali: “il piano non è stato completato in soli tre mesi; i colloqui con l’ANCI sono stati avviati a partire dal 2015 e quindi i Comuni sono stati sentiti”.
Sul primo punto, l’affermazione che la Commissione europea si sia sbagliata è, a nostro parere, del tutto strampalata e inattendibile. L’unica comunicazione depositata agli atti presso il TAR Sardegna riguarda invece una nota del Ministero dell’Ambiente sulle procedure di infrazione a carico della Regione Sardegna. Da tale nota, tra le altre cose, si rileva che il nuovo Piano Rifiuti è stato deliberato dopo la scadenza della proroga concessa dalla Commissione europea alla Regione Sardegna (e ad altre Regioni italiane) per aggiornare e conformare la propria pianificazione alle direttive in materia di gestione rifiuti. Inoltre il Comitato NBF di Macomer, Zero Waste Sardegna e il Comitato Cittadini Liberi di Ottana, hanno depositato presso la Commissione europea una denuncia sull’aggiornamento del Piano che attualmente è in corso di istruzione e verifica.
Sul secondo punto, la partecipazione degli Enti locali, gli atti della procedura del nuovo Piano rifiuti ci raccontano cose molto diverse.
Dal resoconto della conferenza di servizi su tale aggiornamento, che qui pubblichiamo integralmente, si evince infatti che, alla richiesta di chiarimenti della Provincia di Nuoro in merito al mancato invito dei Comuni, “L’Autorità competente (Servizio SVA dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente N.d.r.) risponde affermando che i Comuni non sono Enti competenti in materia ambientale, pertanto il loro invito non è sembrato pertinente in quanto scopo della procedura in esame è verificare preliminarmente la presenza di impatti tali da giustificare l’apertura di un procedimento di valutazione ambientale strategica per l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.”

Quindi gli atti ci dicono che i Comuni non solo non sono stati “sentiti”, ma anche che non si ritiene opportuno consultarli sugli impatti ambientali e quindi nulla possono dire sulle questioni più critiche del nuovo Piano che gli stessi sono obbligati ad accollarsi. Tra queste il raddoppio delle emissioni inquinanti del nuovo inceneritore di Tossilo, che incideranno ancora più negativamente sulla salute della popolazione e la salubrità dei territori interessati.

Se poi è vero che l’ANCI e i comuni sardi sono stati “sentiti” dalla Regione Sardegna, battano un colpo!





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