Al Presidente del
Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna On.le Gianfranco Ganau
Ai Consiglieri
della Regione Autonoma della Sardegna
Il TAR, come è
noto, ha recentemente annullato tutti gli atti riguardanti
la procedura autorizzativa per la realizzazione
del nuovo inceneritore di Tossilo/Macomer, in esito ai ricorsi
presentati dal Comitato Non Bruciamoci il Futuro, dall’associazione Zero Waste
Sardegna, dall’Unione dei Comuni della Barbagia e dal Comune di Nuoro.
Le motivazioni
con cui i giudici amministrativi, accogliendo i ricorsi, hanno annullato tutti
gli atti autorizzativi ed endoprocedimentali per manifeste irregolarità
amministrative e programmatiche, riprendono nella sostanza i contenuti dell’ordine
del giorno votato a maggioranza il 13 maggio 2015 dal Consiglio regionale della
Sardegna. Quell’o.d.g. infatti impegnava la Giunta regionale ad aggiornare il
Piano regionale di gestione dei rifiuti “….prima
di intervenire in materia di gestione dei rifiuti, compresi i procedimenti su
Tossilo”. La Giunta regionale, mortificando la volontà del Consiglio, aveva
deciso di “ignorare” quell’indicazione sostenendo che “non rientra tra i compiti del consiglio e della giunta entrare nel
merito di un procedimento amministrativo in corso” e costringendo pertanto i Comitati e i Comuni a
intentare il ricorso al Tribunale amministrativo come ultima possibilità per
evitare la realizzazione dell’intervento.
Nonostante la
nostra soddisfazione per l’esito positivo dei ricorsi, le notizie che ci giungono fanno emergere una forte preoccupazione per i possibili sviluppi della vicenda.
L’impresa che si è aggiudicata il bando di gara ha provveduto infatti a
insediare il cantiere, pare anche realizzando alcune operazioni di scavo a
seguito della firma del contratto da parte del Consorzio industriale di Tossilo
in liquidazione dal 2008, pochi giorni prima dell’udienza definitiva al Tar
Sardegna del 22 giugno u.s.. Segnali che destano forte preoccupazione perché
tutte le azioni sono state messe in campo dal Consorzio industriale di Tossilo
in liquidazione nella consapevolezza della prossima decisione del Tar che
avrebbe dovuto giudicare sulla legittimità dell’intera procedura autorizzativa
per la realizzazione dell’inceneritore. Un atto grave su cui né il Commissario
liquidatore di nomina regionale, né la Regione, né il Comune di Macomer hanno sentito
il dovere di intervenire per bloccare la firma del contratto o quantomeno
l’insediamento del cantiere almeno fino al pronunciamento del Tribunale
amministrativo.
Destano altresì
preoccupazione le notizie circa un possibile ricorso al Consiglio di Stato da
parte della Regione e degli altri enti coinvolti. Tale eventualità sarebbe in
contraddizione con quanto sostenuto dalla stessa Giunta regionale, che aveva vanificato
il rispetto dell’o.d.g. del Consiglio regionale in quanto non rientrava
tra i compiti di entrambe le istituzioni regionali. Ora che gli atti del procedimento sono stati
annullati, la Giunta regionale non dovrebbe più avere difficoltà a recepire il
suddetto o.d.g. votato a maggioranza dal Consiglio regionale.
Oltre a ciò va sottolineato che il ricorso al Consiglio di Stato, necessariamente riferito anche alla procedura di infrazione aperta sul mancato aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, rappresenterebbe, a nostro avviso, un atto
gravissimo. Infatti tale mancato aggiornamento, oggetto anche del succitato
ordine del giorno del Consiglio regionale, è un elemento di giudizio che nella
sentenza appare insuperabile.
Alla luce di
quanto emerso dal giudizio amministrativo, sarebbe importante che i singoli
Consiglieri regionali, rivendicando le motivazioni di quell’Ordine del giorno,
si opponessero all’eventuale decisione della Regione Sardegna e quindi della Giunta
regionale per un ricorso al Consiglio di Stato.
Nell'eventualità
la decisione venisse comunque assunta, procederemo a trasmettere gli atti alla Corte dei
Conti per gli indubbi danni erariali conseguenti e ricadenti su chi non ha aggiornato
il Piano sin dal 2014, pur avendone l'obbligo, esponendo lo Stato al pagamento delle
sanzioni che ne deriveranno.
Un ulteriore
elemento di forte preoccupazione, come chiaramente espresso dai giudici
amministrativi, riguarda il quadro finanziario con cui la stessa Regione aveva
previsto di finanziare l’impianto. La cifra messa a disposizione, infatti, è
risultata del 30 per cento circa superiore al valore massimo che la stessa
Regione aveva stimato per gli interventi di revamping come quello di Macomer.
Alla luce di tali
evidenze i sottoscritti chiedono ai Consiglieri regionali della Sardegna:
·
di richiedere il rispetto dell’o.d.g. votato a
maggioranza dal Consiglio regionale opponendosi all’eventualità di proseguire
il contenzioso amministrativo con la richiesta di un secondo giudizio al
Consiglio di Stato sulla questione dell’inceneritore di Tossilo;
·
di riappropriarsi della funzione programmatoria
del Consiglio regionale chiedendo che la discussione sul nuovo Piano regionale
dei rifiuti, in fase di aggiornamento, entri quanto prima nell’agenda dei lavori
del Consiglio e che l’intera fase di elaborazione dello stesso Piano preveda la
partecipazione dei cittadini, dei comitati, delle associazioni e di tutti i
portatori di interesse che possono dare un contributo per la sua definizione,
come fra l’altro sancito dalla normativa nazionale ed europea;
·
di far recepire, nell'aggiornamento del Piano, le
ultime indicazione dell’Unione europea accogliendo i principi stabiliti dal
pacchetto per l’economia circolare che prevedono il rapido e progressivo
allontanamento dall'incenerimento dei rifiuti, con o senza recupero energetico,
entro il 2020, e la dismissione degli inceneritori esistenti.
Fiduciosi
del Vostro interessamento e disponibili a qualsiasi approfondimento nel merito,
inviamo cordiali saluti
Per il Comitato Non Bruciamoci il Futuro
________________________________
Per
Zero Waste Sardegna ______________________________________________
Per
L’Unione dei Comuni della Barbagia ________________________________
Macomer, lì 27 luglio 2016
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