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giovedì 28 gennaio 2016

Su Tossilo: tra scippi, confusione, ambiguità e vaneggiamenti

Non è la prima volta che i politici regionali e locali assumono atti discutibili e posizioni sconcertanti sulle politiche di gestione dei rifiuti.
L’ultimo in ordine di tempo è la  delibera della Giunta regionale n. 4/2 del 16 gennaio 2016 in cui si è deciso di non sottoporre all’ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale  l’intervento denominato “Impianto di trattamento rifiuti non pericolosi urbani o assimilabili agli urbani provenienti dalla raccolta differenziata”, in Comune di Ottana (NU), proposto dalla Società WD Green Sardinia s.r.l., dando nella sostanza il via libera alla sua realizzazione.
Si tratta di una piattaforma di primo conferimento e valorizzazione dei materiali da raccolta differenziata, di riselezione del plasmix e di ritiro e valorizzazione di rifiuti speciali non pericolosi.
Non conosciamo il progetto nei particolari, ma siamo in linea di massima favorevoli alle iniziative di recupero e riciclo di tutti i materiali post consumo, ci sentiamo però in dovere di ricordare che tale intervento era tra quelli proposti dal Comitato NBF sin dal 2011 per la realizzazione di un Centro di riciclo Integrale a Tossilo in alternativa al nuovo impianto di incenerimento.
La politica locale tace così come tacciono i sindacati, più preoccupati di assecondare le scelte disastrose perseguite in questi ultimi anni, facendo così sfumare colpevolmente una delle alternative al polo di incenerimento di Tossilo, in grado di compensare l’eventuale perdita di posti di lavoro.
Altra notizia sconcertante riguarda il preannunciato fermo impianto di Tossilo, che viene lasciato intendere avvenga a seguito dell’inizio dei lavori di smantellamento delle due linee di incenerimento esistenti. Una bufala smentita dagli stessi documenti del progetto di revamping, come il Sindaco di Macomer e i Sindacati dovrebbero sapere.
Il Consorzio industriale in liquidazione di Tossilo infatti aveva già specificato al punto 5 della “Nota di risposta alle richieste di integrazione dell’Assessorato della Difesa  dell’Ambiente”, in relazione ai rilievi mossi dall’Ufficio SAVI (ora SVA) nel corso della procedura di VIA che “Si prevede la demolizione delle due linee esistenti, anche mediante stralci funzionali, entro 6 anni dall’avvio in esercizio della nuova linea. L’importo complessivo di € 915.000,00 verrà recuperato con fondi accantonati per cinque anni di €/t 3,00 previsti in tariffa a tale fine (€ 3,00 x 61.000 t. x 5 a = € 915.000,00)”, precisando inoltre, al punto 6, che “….non vi sarà mai contemporaneità tra l’esercizio della linea di nuova realizzazione e le due linee attualmente in esercizio. L’attività delle due linee esistenti verrà cessata prima dell’inizio delle prove in bianco della nuova linea di incenerimento.
Le fasi di realizzazione della nuova linea di incenerimento non avranno interferenze significative con il regolare esercizio delle attuali due linee. Ciò garantirà la continuità dei conferimenti e degli smaltimenti durante tutto il periodo di costruzione del nuovo sistema di termovalorizzazione.” Tale precisazione viene riportata anche al punto 6 della “Nota di risposta alle richieste di integrazione della Provincia di Nuoro.
Dunque il fermo dell’impianto non è in relazione alla realizzazione del nuovo forno, quanto piuttosto, a nostro avviso, alla situazione di tracollo finanziario della Tossilo evidenziata dal sindaco e al paventato aumento della tariffa.
Il sindaco di Macomer, come in altre occasione, sembra non vedere, non sentire e soprattutto non leggere. Dalle dichiarazioni rilasciate ultimamente sembrerebbe che non abbia letto neppure il report del Registro dei Tumori relativo al periodo 2003-2012, pubblicato un mese fa, che ha fotografato una situazione allarmante per il distretto di Macomer per quanto riguarda le patologie tumorali rispetto agli altri distretti.
L’unica sua preoccupazione è stata invece quella di contestare i dati del Registro Tumori e minacciare le vie legali se non gli verranno forniti i dati di dettaglio dell’indagine svolta dallo stesso.
Nella sostanza il Sindaco Succu bacchetta il Registro dei Tumori perché a suo dire non ha fornito il dettaglio dell’area di Macomer e i dati relativi al 2003-2005 sarebbero alterati dalla presenza dei comuni della Planargia successivamente trasferiti alla provincia di Oristano, dove si registrano, secondo il Sindaco, i tassi di patologie tumorali più alti di quelli dell’attuale distretto di Macomer.
Le contestazioni appaiono del tutto infondate, in primo luogo perché il Registro dei Tumori è l’unico in grado di fornire un quadro epidemiologico in campo oncologico, accreditato a livello nazionale (AIRTUM), e internazionale (IARC) di particolare importanza in quanto offre conoscenze utili sia alla comunità scientifica sia ai decisori pubblici nell'ambito della programmazione sanitaria e della ricerca scientifica. In secondo luogo perché il report fornisce i dati della popolazione indagata sia cartograficamente che numericamente, dai quali si può facilmente escludere l’alterazione lamentata dei comuni della Planargia. Per questi comuni fra l’altro non ci risultano indagini epidemiologiche in campo oncologico.
Il Sindaco Succu non ha invece avuto niente da ridire sulla Valutazione epidemiologica effettuata dal CEA di Nuoro, che ha condizionato positivamente il giudizio di compatibilità ambientale e sanitaria del nuovo inceneritore di Tossilo; anzi l’ha sponsorizzata per ogni dove sostenendo che in tale studio l’area di Macomer faceva registrare i tassi di mortalità per tumore più bassi, nonostante gli evidenti limiti metodologici e i dati preoccupanti per il distretto di Macomer che già emergevano nello stesso studio.
Da un attento esame della suddetta valutazione appare infatti evidente, anche per i non addetti ai lavori, che i tassi di mortalità per tumore dell’area di Macomer per i periodi 2000-2003 e 2006-2009, sono sì i più bassi insieme a quelli di Siniscola rispetto alle altre 3 aree prese in considerazione (Nuoro, Ottana e Sorgono), ma osservando i dati integrati e aggiornati dallo stesso CEA per gli anni 2011-2013, i tassi di Macomer si attestano ai valori più alti tra le 5 aree considerate, facendo fra l’altro registrare un andamento temporale dell'incremento del tasso di mortalità per tumori di +2,69 punti rispetto ai dati del 2000-2003 e di + 5,9 rispetto a quelli del 2006-2009. Le aree di Ottana e di Nuoro, con valori più alti nei suddetti periodi, hanno fatto invece registrare incrementi più bassi di Macomer (Ottana rispettivamente + 1,55 e +1,20) o addirittura decrementi più significativi (Nuoro rispettivamente -1,72 e - 0,84).
La verità è che i dati del Registro dei Tumori di Nuoro sono in qualche modo correlati all’incremento dei tassi di mortalità registrati dal CEA per il periodo 2011-2013.

Non c’è nient’altro da aggiungere o da rimestare.

Comitato Non Bruciamoci il Futuro
Zero Waste Sardegna

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