COMUNICATO CONGIUNTO DI NON BRUCIAMOCI IL FUTURO E ZERO WASTE SARDEGNA
Il distretto sanitario di Macomer, secondo i dati pubblicati dal Registro dei Tumori di Nuoro, occupa il primo posto per tutti i casi di tumore con una percentuale superiore agli altri distretti di circa 3 punti (Sorgono) e oltre (Nuoro, Siniscola e Ogliastra), se calcolata in relazione alla media della popolazione residente nei 10 anni considerati.
ASL DI NUORO | ASL DI LANUSEI | ||||||
Distretti sanitari | Macomer | Nuoro | Siniscola | Sorgono | Ogliastra | ||
Popolazione media (2003-2012) | 23.918 | 88.139 | 31.043 | 18.158 | 57.709 | ||
Casi di tumore | M | 1.203 | 2.922 | 941 | 662 | 1.895 | |
F | 1.013 | 2.414 | 718 | 529 | 1.575 | ||
Totali | 2.216 | 5.336 | 1.659 | 1.191 | 3.470 | ||
% su abitanti | 9,26 | 6,05 | 5,34 | 6,56 | 6,01 |
La
situazione non cambia se si confrontano i tassi grezzi, mentre i
tassi standardizzati, carcinomi cutanei esclusi, fanno registrare una
leggera differenza soltanto nel sesso maschile, dove Macomer occupa
il secondo posto dopo il distretto di Nuoro.
I
dati sono molto preoccupanti anche
confrontando le principali sedi tumorali prese in considerazione per
ogni singolo “distretto”, quello di Macomer fa registrare infatti
i valori più alti per la maggior parte delle sedi interessate:
mammella, prostata, colon retto, polmone e tiroide, al contrario di
quanto affermato in uno studio recente del Centro Epidemiologico
Aziendale dove si era giunti alla conclusione che l’area di Macomer
era quella che faceva registrare il più basso tasso di mortalità
per tumore, senza peraltro evidenziare l’importante trend di
crescita che lo stesso studio aveva rilevato nel periodo 2011-2013
(+5,9%), rispetto a quello precedente (2006-2009) proprio per il
distretto di Macomer.
Sulla salute non si scherza
In
questa situazione preoccupante per la salute dei cittadini del
Marghine, la presenza più che ventennale dell’inceneritore non può
più essere sottovalutata.
La
giunta regionale invece ha finito per minimizzarne l’impatto, dando
il via libera alla realizzazione di un nuovo impianto che brucerà il
doppio del rifiuto secco indifferenziato e che inquinerà più del
vecchio, come emerso dai documenti presentati nelle conferenze di
servizi convocate dalla Provincia di Nuoro per il rilascio
dell’autorizzazione integrata ambientale.
Tutto
ciò è inaccettabile perché le emissioni nocive aggiuntive avranno
un ulteriore impatto sulla salute dei cittadini del Marghine.
Sulla salute non si scherza né tantomeno si possono fornire
interpretazioni diverse da ciò che dicono i numeri.
Le
manovre della politica regionale e locale sul nuovo inceneritore di
Tossilo
Recentemente,
con deliberazione n. 57/12 del 25.11.2015, la Giunta regionale ha
riprogrammato una parte delle risorse dell’Unione europea tra le
quali quelle relative al nuovo inceneritore di Tossilo, non più
disponibili.
Sulla
notizia della perdita dei finanziamenti dell’Unione europea
stranamente non si sono alzate le consuete barricate da parte dei
soliti noti.
Barricate
immediate invece da più parti sul pericolo rappresentato per i
lavoratori dalla ventilata chiusura degli attuali 2 forni durante i 3
anni previsti per i lavori di revamping, periodo nel quale si
creerebbe un esubero di personale (leggi qui). Il progetto per la realizzazione
del nuovo inceneritore, però, non prevede niente di tutto questo,
anzi, nei documenti del progetto si chiarisce che solo “ alla
fine della fase di collaudo della nuova linea di combustione si potrà
procedere allo smantellamento delle linee esistenti e delle parti
impiantistiche non più utilizzate nel nuovo layout impiantistico”
(LA FASE DI SMANTELLAMENTO DELLE ESISTENTI LINEE DI TERMOCOMBUSTIONE, 1.1 FILOSOFIA DELL’INTERVENTO DI SMANTELLAMENTO) e ancora “La
nuova centrale sarà essenzialmente costituita da una nuova linea di
trattamento e in concomitanza con la sua entrata in esercizio a
regime si prevede lo smantellamento delle due linee preesistenti
“ (Q.3_ Quadro di
Riferimento Progettuale).
Dunque
le 2 attuali linee non saranno demolite durante la realizzazione del
nuovo inceneritore, posto anche che “La
nuova linea di termoutilizzazione in progetto, ... sarà realizzata
in adiacenza a quelle esistenti “
(Q.3_ Quadro di Riferimento Progettuale), e dunque non
si capisce perchè l'impianto non dovrebbe continuare a smaltire i
rifiuti anche durante i 3 anni dei lavori di revamping.
La
verità, a nostro parere, è che il grave deficit di bilancio della
Tossilo s.p.a. (800 mila €) non permette comunque più il
mantenimento del sistema!
Sulla
gestione dei rifiuti la Giunta regionale è entrata in grande
confusione e l’unica desolante certezza è che l’esecutivo voglia continuare a perseguire la politica antieconomica, insalubre e
inutile dell’incenerimento, mettendo in campo anche la realizzazione
di un nuovo
inceneritore a Porto Torres, sulla quale faremo le nostre
barricate.
Le
amministrazioni locali del Marghine sembrano invece cadute in letargo
rispetto ai pericoli per la salute,
nonostante sulla base di queste preoccupazioni diversi Comuni
(Birori, Bortigali, Silanus, Sindia e più recentemente Bolotana)
abbiano deliberato contro la costruzione del nuovo inceneritore e i
Comuni di Borore e Macomer, insieme all’Unione dei Comuni del
Marghine, avessero approvato un documento di sintesi sulle
problematiche inerenti la gestione e il trattamento dei rifiuti in
cui si sottolineava che “Gli
aspetti sanitari sono per noi la prima preoccupazione”.
Lo sono ancora?
Continueremmo
a vigilare sugli atti della Giunta regionale ma soprattutto
auspichiamo che i giudici del TAR, ai quali ci siamo rivolti per
l'annullamento della VIA e dell'AIA, prendano in considerazione i
risultati del report del registro tumori, perché non
si può autorizzare un nuovo inceneritore che inquinerà più di
quello attuale in una realtà come quella del distretto di Macomer in
cui lo stato della salute della popolazione risulta il peggiore
rispetto a tutti gli altri distretti.
Non
attenersi al principio di precauzione, di fronte a questi dati,
sarebbe un suicidio.
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