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martedì 29 dicembre 2015

Quello che temevamo è diventato realtà!

COMUNICATO CONGIUNTO DI NON BRUCIAMOCI IL FUTURO E ZERO WASTE SARDEGNA

Il distretto sanitario di Macomer, secondo i dati pubblicati dal Registro dei Tumori di Nuoro, occupa il primo posto per tutti i casi di tumore con una percentuale superiore agli altri distretti di circa 3 punti (Sorgono) e oltre (Nuoro, Siniscola e Ogliastra), se calcolata in relazione alla media della popolazione residente nei 10 anni considerati.




ASL DI NUORO ASL DI LANUSEI
Distretti sanitari Macomer Nuoro Siniscola Sorgono Ogliastra
Popolazione media (2003-2012) 23.918 88.139 31.043 18.158 57.709
Casi di tumore M 1.203 2.922 941 662 1.895
F 1.013 2.414 718 529 1.575
Totali 2.216 5.336 1.659 1.191 3.470

% su abitanti 9,26 6,05 5,34 6,56 6,01

La situazione non cambia se si confrontano i tassi grezzi, mentre i tassi standardizzati, carcinomi cutanei esclusi, fanno registrare una leggera differenza soltanto nel sesso maschile, dove Macomer occupa il secondo posto dopo il distretto di Nuoro.
I dati sono molto preoccupanti anche confrontando le principali sedi tumorali prese in considerazione per ogni singolo “distretto”, quello di Macomer fa registrare infatti i valori più alti per la maggior parte delle sedi interessate: mammella, prostata, colon retto, polmone e tiroide, al contrario di quanto affermato in uno studio recente del Centro Epidemiologico Aziendale dove si era giunti alla conclusione che l’area di Macomer era quella che faceva registrare il più basso tasso di mortalità per tumore, senza peraltro evidenziare l’importante trend di crescita che lo stesso studio aveva rilevato nel periodo 2011-2013 (+5,9%), rispetto a quello precedente (2006-2009) proprio per il distretto di Macomer.

Sulla salute non si scherza
In questa situazione preoccupante per la salute dei cittadini del Marghine, la presenza più che ventennale dell’inceneritore non può più essere sottovalutata.
La giunta regionale invece ha finito per minimizzarne l’impatto, dando il via libera alla realizzazione di un nuovo impianto che brucerà il doppio del rifiuto secco indifferenziato e che inquinerà più del vecchio, come emerso dai documenti presentati nelle conferenze di servizi convocate dalla Provincia di Nuoro per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale.
Tutto ciò è inaccettabile perché le emissioni nocive aggiuntive avranno un ulteriore impatto sulla salute dei cittadini del Marghine. Sulla salute non si scherza né tantomeno si possono fornire interpretazioni diverse da ciò che dicono i numeri.

Le manovre della politica regionale e locale sul nuovo inceneritore di Tossilo
Recentemente, con deliberazione n. 57/12 del 25.11.2015, la Giunta regionale ha riprogrammato una parte delle risorse dell’Unione europea tra le quali quelle relative al nuovo inceneritore di Tossilo, non più disponibili.
Sulla notizia della perdita dei finanziamenti dell’Unione europea stranamente non si sono alzate le consuete barricate da parte dei soliti noti.
Barricate immediate invece da più parti sul pericolo rappresentato per i lavoratori dalla ventilata chiusura degli attuali 2 forni durante i 3 anni previsti per i lavori di revamping, periodo nel quale si creerebbe un esubero di personale (leggi qui). Il progetto per la realizzazione del nuovo inceneritore, però, non prevede niente di tutto questo, anzi, nei documenti del progetto si chiarisce che solo “ alla fine della fase di collaudo della nuova linea di combustione si potrà procedere allo smantellamento delle linee esistenti e delle parti impiantistiche non più utilizzate nel nuovo layout impiantistico” (LA FASE DI SMANTELLAMENTO DELLE ESISTENTI LINEE DI TERMOCOMBUSTIONE, 1.1 FILOSOFIA DELL’INTERVENTO DI SMANTELLAMENTO) e ancora “La nuova centrale sarà essenzialmente costituita da una nuova linea di trattamento e in concomitanza con la sua entrata in esercizio a regime si prevede lo smantellamento delle due linee preesistenti “ (Q.3_ Quadro di Riferimento Progettuale).
Dunque le 2 attuali linee non saranno demolite durante la realizzazione del nuovo inceneritore, posto anche che “La nuova linea di termoutilizzazione in progetto, ... sarà realizzata in adiacenza a quelle esistenti “ (Q.3_ Quadro di Riferimento Progettuale), e dunque non si capisce perchè l'impianto non dovrebbe continuare a smaltire i rifiuti anche durante i 3 anni dei lavori di revamping.
La verità, a nostro parere, è che il grave deficit di bilancio della Tossilo s.p.a. (800 mila €) non permette comunque più il mantenimento del sistema!

Sulla gestione dei rifiuti la Giunta regionale è entrata in grande confusione e l’unica desolante certezza è che l’esecutivo voglia continuare a perseguire la politica antieconomica, insalubre e inutile dell’incenerimento, mettendo in campo anche  la realizzazione di un nuovo inceneritore a Porto Torres, sulla quale faremo le nostre barricate.

Le amministrazioni locali del Marghine sembrano invece cadute in letargo rispetto ai pericoli per la salute, nonostante sulla base di queste preoccupazioni diversi Comuni (Birori, Bortigali, Silanus, Sindia e più recentemente Bolotana) abbiano deliberato contro la costruzione del nuovo inceneritore e i Comuni di Borore e Macomer, insieme all’Unione dei Comuni del Marghine, avessero approvato un documento di sintesi sulle problematiche inerenti la gestione e il trattamento dei rifiuti in cui si sottolineava che “Gli aspetti sanitari sono per noi la prima preoccupazione”. Lo sono ancora?

Continueremmo a vigilare sugli atti della Giunta regionale ma soprattutto auspichiamo che i giudici del TAR, ai quali ci siamo rivolti per l'annullamento della VIA e dell'AIA, prendano in considerazione i risultati del report del registro tumori, perché non si può autorizzare un nuovo inceneritore che inquinerà più di quello attuale in una realtà come quella del distretto di Macomer in cui lo stato della salute della popolazione risulta il peggiore rispetto a tutti gli altri distretti.

Non attenersi al principio di precauzione, di fronte a questi dati, sarebbe un suicidio.

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