La risposta del consigliere regionale del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu all’ultimo
documento del Comitato Non Bruciamoci il Futuro e dell’associazione Zero Waste
Sardegna dimostra, diversamente da quello che l’onorevole vorrebbe affermare,
non solo che la politica ha colpevolmente taciuto in questi anni sui gravi
problemi che riguardano la situazione delle gestione dei rifiuti, ma che, come
in questo caso, avrebbe fatto meglio a tacere.
Le
considerazioni di Congiu si limitano ad elencare, in maniera totalmente
disordinata, arbitraria e spesso confusa, una lunga e sconclusionata serie di
appuntamenti, incontri, atti amministrativi più o meno verificabili, in cui solo
chi vive la politica come semplice gestione del potere può riscontrare
un’apertura del dibattito sul tema dei rifiuti ai gruppi di cittadini,
associazioni e comitati che in questi anni hanno tenuta alta l’attenzione sulla
grave situazione che rischia di tenere per altri venti anni il Marghine e le sue
popolazioni ostaggio di scelte completamente avulse dalle reali esigenze del
territorio e dei suoi cittadini.
La verità è
che in questi anni la politica che ha governato il territorio, e quella in
particolare in cui il consigliere Congiu ha deciso di militare, ha fatto carte
false sul tema della realizzazione di un nuovo inceneritore nell’area
industriale di Tossilo, decidendo in maniera sistematica di eludere il dialogo
con le popolazioni per evitare di dover rendere conto delle innumerevoli
contraddizioni in cui il Partito dei Sardi e i suoi alleati alla guida del
Comune sono incorsi in questi anni sul tema della gestione dei rifiuti solidi
urbani.
Il consigliere
Congiu dimostra grande confusione in questa sua grossolana e superficiale
ricostruzione, confondendo l’approvazione del Piano di Gestione dei Rifiuti (del
10 ottobre 2013) con l’approvazione del Regolamento comunale di gestione dei
rifiuti urbani e assimilabili. Basterebbe questo per screditarne
l’autorevolezza nel dibattito in corso, ma gli errori nella sua ricostruzione
si susseguono in maniera ancora più grave. Il Regolamento, per la cui stesura
abbiamo partecipato ad un unico incontro, ha strumentalmente recepito alcune nostre
indicazioni, purtroppo rimaste a tutt’oggi solo sulla carta. Rileggere quegli
articoli conferma la mancanza di coerenza di questa amministrazione, che ha
scritto nel Regolamento di voler perseguire la strategia Rifiuti Zero, ha anche
firmato in campagna elettorale per la Legge Rifiuti Zero, ma intanto spinge per
la realizzazione di un nuovo inceneritore!
Non esiste una
delibera del Consiglio comunale del 2 agosto 2015, come citato da Congiu, che
riguardi il dibattito sulla procedura di Valutazione di impatto ambientale in
cui il Consiglio comunale si sarebbe espresso a favore della prosecuzione
dell’iter di revamping. Forse Congiu confonde con la seduta del 15/10/2014 in
cui il Consiglio discute il tema, ma nulla delibera. Il Sindaco in
quell’occasione, pur sollecitato dai consiglieri di minoranza, non concesse la
parola al Comitato NBF.
Stupisce la
leggerezza con cui lo stesso consigliere regionale cita la delibera di Giunta
del 28 marzo 2015 con la quale l’amministrazione comunale di Macomer diede l’incarico
a un legale per tutelare l’immagine del territorio dall’azione dei mezzi di
informazione sul tema della gestione dei rifiuti. Dimentica il consigliere
Congiu che, mentre chiusi nella stanza della Giunta lui e i suoi compagni
deliberavano quell’atto insulso di cui non si è più saputo nulla, i cittadini
sardi, provenienti da tutta l’isola, manifestavano a Tossilo contro la
decisione ratificata il giorno prima dalla Giunta regionale di dare un giudizio
di compatibilità ambientale (e sanitaria) per la realizzazione
dell’inceneritore, senza che nessun amministratore del Comune di Macomer avesse
il senso civico di scendere a Tossilo per sentire le motivazioni di quelle
persone.
Colpisce ancora come Congiu citi le difficoltà
finanziarie della Tossilo Spa emerse ufficialmente a ottobre 2015, ma
dimentichi di ricordare come quelle difficoltà siano state rese pubbliche alla
cittadinanza solo nel gennaio del 2016. Di tutti gli incontri di cui il
consigliere regionale parla, avvenuti negli ultimi mesi, nessuno ha visto
coinvolti i rappresentanti dei comitati e delle associazioni dei cittadini, ma
appaiono proprio come la coerente prosecuzione di una strategia che vorrebbe
escludere i cittadini dalla possibilità di esprimere la loro opinione sul tema.
Proprio questi
incontri delle ultime settimane hanno messo in campo l’ennesima menzogna che la
politica regionale e locale ha confezionato nei confronti delle comunità locali
e dei lavoratori della Tossilo Spa. Il sindaco di Macomer Antonio Succu e i
sindaci del territorio, in accordo con l’assessore regionale all’Ambiente
Donatella Spano, hanno infatti affermato che la prossima e probabile chiusura
dei due inceneritori di Macomer si sarebbe resa necessaria per consentire lo
smantellamento delle due linee esistenti e la realizzazione del nuovo
inceneritore che, fra l’altro, è tuttora subordinata alla decisione del TAR.
Una menzogna smentita dagli stessi atti del Consorzio industriale di Tossilo e
spacciata alle comunità del Marghine col colpevole silenzio anche del consigliere
regionale Gianfranco Congiu.
Che dire del
riferimento alla piattaforma di selezione realizzata a Tossilo per merito del
Consorzio industriale? Nonostante le nostre ripetute richieste non ci è mai
stato concesso di visitarla, pertanto chiediamo a Congiu se è mai stata messa
in funzione, quali quantità di rifiuti
ha trattato, quanti e quali ha recuperato. Ma soprattutto, cosa avrebbe a che
vedere con l’impianto per la valorizzazione delle plastiche autorizzato ad
Ottana e da noi proposto anni fa per Tossilo?
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