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venerdì 16 dicembre 2011

L'inceneritore di Tossilo e il gioco delle Tre Carte


Quello delle Tre Carte è un gioco di prestigio tra i più conosciuti, purtroppo è anche il gioco più usato da tanti imbonitori che, con l'allettante prospettiva di una probabile vincita, raggirano il pubblico giacché è impossibile vincere. Spesso, quando vedete un folto capannello attorno ad un tavolinetto, la maggior parte sono  compari che hanno dei compiti ben precisi, il resto sono polli da spennare. Il trucco sembra semplice e pertanto la gente gioca nella speranza di poter vincere lo stesso, ma in effetti i trucchi sono più sofisticati e sono congegnati in modo che chi punta non vinca mai, anche se  dovesse puntare veramente sulla “carta “vincente”, perché le mani del prestigiatore si muovono con tale destrezza e velocità da sfuggire anche ad un occhio attento.
Questi imbonitori di strada sono dei veri artisti nel loro campo ed è difficile identificarli con una certa immediatezza.
Il problema sembrerebbe  riguardarci da vicino, perché  tutta la vicenda che si sta sviluppando intorno all'inceneritore di Tossilo ricorda per certi aspetti proprio il gioco delle Tre Carte.  Da una parte c'è  una trattativa ad un tavolo tecnico, condotta dal sindaco Uda, che mette insieme alcuni soggetti (cittadini, sindacati, tecnici) e che sembrerebbe davvero voler vagliare e approfondire la proposta alternativa all'inceneritore avanzata dai cittadini, per puntare a scegliere la “carta vincente” per il nostro territorio. Dall'altra, in contemporanea, il suo vicesindaco Biccai, in qualità di presidente della Tossilo SpA,  tramite il commissario liquidatore del consorzio industriale manda avanti tutto l'iter burocratico per la costruzione di un nuovo forno di incenerimento, “la carta perdente”.  I due sembrano muoversi uno indipendentemente e all'insaputa dell'altro, proprio come le due mani del  prestigiatore; infatti il sindaco si guarda bene dall'entrare nel merito di quanto il suo vice va dicendo e facendo, mentre il vicesindaco dal canto suo  agisce ignorando completamente l'esistenza di un percorso di apertura e condivisione,   cioè il tavolo tecnico, come se non avesse legame o rapporto alcuno col sindaco né ad alcuno dovesse rispondere politicamente delle sue decisioni.
Nel frattempo Maninchedda, quasi come il prestigiatore, garantisce e controlla il libero movimento di  entrambe le  mani,   assicurando a Biccai il finanziamento regionale per la costruzione del terzo forno e, al contempo,  dichiarandosi favorevole all'apertura ai cittadini e al tavolo tecnico di Uda.
I consiglieri di maggioranza cosa fanno, in questa situazione di scarsa trasparenza? Zitti zitti, fanno finta di niente, dimenticandosi del proprio ruolo e dovere politico  di controllo,  sostenendo di fatto  il gioco. Non vi ricordano proprio  i compari del gioco delle Tre Carte?
Questa sorta di affinità tra il gioco e la  situazione che stiamo sperimentando con l'inceneritore di Tossilo, però, è solo apparente, perché, in realtà, tra i due casi c'è una grande differenza: la gente  che ingenuamente partecipa al gioco delle Tre Carte rischia di finire spennata senza potersi difendere, mentre i cittadini che stanno lottando per  un'alternativa più rispettosa della salute, dell'ambiente e delle proprie tasche, hanno in mano diversi strumenti democratici per far valere le proprie ragioni, tra i quali l'informazione,  il coinvolgimento ampio del territorio, la protesta civile,  il voto.
E' trascorso più di un mese da 1° incontro del tavolo tecnico. In attesa che il sindaco convochi il 2° incontro, auguriamo a tutti un sereno Natale e un felice Anno Nuovo, sperando che la Befana chiuda il gioco delle Tre Carte facendo uscire la “carta vincente”, senza più cenere!

3 commenti:

  1. L'accostamento ci sembra azzeccato, la vicenda è veramente poco chiara e si stanno prendendo troppo tempo per decidere, intanto tengono buoni i cittadini col tavolo tecnico poi si vedrà. Ma cosa c'è ancora da capire? Se davvero fossero stati interessati a cambiare sistema si sarebbero espressi tutti in termini più chiari, invece non si interessano personalmente di niente e permettono che il sindaco conduca gli incontri in solitaria. Tutto poco credibile!

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  2. Capita che tra i compari ci sia anche qualcuno che, inizialmente, si fa "fregare" e fa la parte del perdente mentre invece svolge un ruolo.
    Ipse dixit: non c'era qualcuno che voleva un referendum provinciale (che ha bisogno di 5 pronunciamenti di altrettanti consigli comunali) contro l'inceneritore? Dicevano pure di avere i 5 comuni necessari (Birori, Bortigali, Silanus, Dualchi e, visto i richiedenti, non avrebbero avuto difficoltà ad avere anche quella di Ollolai). Che fine ha fatto il referendum provinciale?

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  3. Le dichiarazioni di Maninchedda di oggi mi sembra che confermino il vostro ragionamento, a giudicare da quello che dice sul comitato e sulla proposta alternativa. Se è convinto che non sia praticabile, perchè allora si è detto favorevole al tavolo tecnico, per buttare fumo negli occhi dei cittadini e prendere tempo? Cetto non lo avrà capito solo oggi che avrebbero perso i soldi!
    Ci capiterà mai la fortuna di avere amministratori intelligenti?

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