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lunedì 12 dicembre 2011

Tutto il mondo è paese...


Succede in Emilia Romagna... ma se già il presidente della Tossilo S.p.A (nonché vicesindaco di Macomer) ha dichiarato durante un consiglio comunale che "gli inceneritori non sono angioletti" e da più parti è stata rilevata l'obsolescenza e le precarie condizioni dell'impianto di Macomer, quale sarà la situazione epidemiologica e ambientale nel nostro territorio, dove ormai si brucia (male) da 20 anni?


Effetti nocivi degli inceneritori in regione  - La giunta smentita dai suoi esperti scientifici
Nel 2007 ha preso il via il progetto triennale Moniter, monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell'Emilia-Romagna, promosso dalla regione e da Arpa (Agenzia Protezione Ambientale) e finanziato con soldi pubblici. Lo studio aveva l'obiettivo di approfondire le conoscenze scientifiche sulla qualità e quantità delle sostanze emesse dagli impianti di incenerimento dei rifiuti della regione e sul loro impatto sulla qualità dell'aria circostante. Moniter ha studiato anche gli effetti sulla salute con indagini tossicologiche e ne ha stimato in termini epidemiologici la correlazione con l'esposizione a inceneritori.
La Giunta della Regione Emilia Romagna ha emesso un comunicato rassicurante sui risultati dello studio, nel quale si leggeva nero su bianco: “per quanto riguarda gli effetti sulla salute, l’indagine epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra un incremento del rischio né per le patologie tumorali né per la mortalità in generale”.
Venerdì 2 dicembre sono stati presentati i risultati del progetto in un convegno pubblico e Benedetto Terracini, presidente del comitato scientifico Moniter, si è dissociato dal comunicato stampa della giunta Errani: "Lo studio ha invece rilevato un’associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ed emissioni da inceneritore e nascite pretermine e si è pure osservato un andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei"
La giunta della regione Emilia Romagna,smentita sugli effetti degli inceneritori davanti a 300 persone. Il clamoroso autogol della giunta Errani, ed in particolare degli assessori alla sanità Carlo Lusenti e all’ambiente Sabrina Freda che avevano promosso l’iniziativa, è avvenuto durante un convegno aperto al pubblico per la presentazione degli esiti dello studio Moniter commissionato dalla Regione e costato 3 milioni di euro.
Uno studio che ha approfondito gli effetti sulla salute legati all’attività degli inceneritori. La smentita alla versione della giunta è arrivata dal professor Benedetto Terracini, padre dell’epidemiologia italiana e presidente del Comitato Scientifico di Moniter. Terracini ha parlato dopo un intervento del professor Paolo Crosignani, direttore della sezione di Epidemiologia dell’Istituto Tumori di Milano, nel quale veniva sottolineato come il comunicato stampa della giunta e lo studio del comitato dicessero cose differenti. Terracini ha preso la parola ed ha ghiacciato gli assessori Lusenti e Freda: “Parlo a nome del comitato scientifico di Moniter, se il comunicato stampa della giunta dice quello che ha affermato Crosignani chiedo che venga immediatamente ritirato”.
Infatti nello  studio, a pagina 98, ad esempio si legge: “lo studio ha invece rilevato un’associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ed emissioni da inceneritore e nascite pretermine”. Qualche riga più sotto si legge: “si è pure osservato un andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei in relazione ai livelli di esposizione”.

A pagina 99: “Considerando la prevalenza di malformati all’interno delle aree, si rivela un andamento crescente con l’esposizione a carico della totalità delle malformazioni (…) tuttavia mostrano una prevalenza significativamente aumentata in corrispondenza del livello più elevato di esposizione”. 
Si continua a pagina 101: “per le cause tumorali la mortalità per tumore del feto nelle donne e del tumore del pancreas nei maschi è significativamente associata ai livelli di esposizione più elevati” . Riferendosi alle aree intorno all’inceneritore di Modena a pagina 102 e 103 si legge “con l’incertezza maggiore, l’aumento dell’incidenza di linfomi non Hodgkin all’aumentare di livello di esposizione nei due sessi considerati congiuntamente (…) il tumore del fegato anch’esso già segnalato in letteratura è risultato variamente associato con l’esposizione nelle diverse coorti (aree intorno forno di Modena ndr) indagate”.

L’unico “politico” presente in sala, Giovanni Favia, ha chiesto formalmente le dimissioni dell’assessore che ha dato l’avvallo al comunicato stampa.
Qui il comunicato stampa della giunta:
Qui il video che spiega l'accaduto:
Qui il comunicato stampa delconsigliere regionale Giovanni Favia (5 stelle):

1 commento:

  1. Qualcuno sa che fine ha fatto l'indagine epidemiologica promossa dal commissario straordinario della ASL di Nuoro, Dott. Succu, per indagare sugli effetti nocivi dell'inceneritore di Tossilo?

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