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giovedì 19 agosto 2010

Le nostre proposte per la gestione dei rifiuti

Un altro elemento di preoccupazione del Piano regionale proviene dal quadro strategico-gestionale proposto.
La previsione di un'unica Autorità d’Ambito con funzioni di gestire sostanzialmente a livello regionale le filiere dello smaltimento (e quindi gli inceneritori) e del recupero, relegando le Province e gli enti territoriali al semplice ruolo operativo della raccolta e trasporto dei rifiuti costituisce un ulteriore elemento di rigidità del sistema che deresponsabilizza gli attori principali del territorio e rappresenta un freno allo sviluppo di alternative all’incenerimento.
In questo contesto può essere letto anche il mancato raggiungimento degli obiettivi di legge previsti per la raccolta differenziata in alcuni comuni importanti della provincia (in testa Orosei, Siniscola, ma anche Dorgali, e Macomer con Nuoro che però è uscito dalla classifica dei peggiori comuni raggiungendo in soli 15 mesi il 67% della raccolta differenziata), anche se in alcuni casi si tratta di puro menefreghismo.
Il dato di Nuoro, ulteriormente migliorabile, dimostra che quando metodi, organizzazione e volontà politica vanno nella direzione giusta si ottengono grandi risultati confermando l’inutilità del nuovo inceneritore di Tossilo.
E’ necessario pertanto perseguire con convinzione e determinazione obiettivi che consentano il superamento definitivo a breve termine dell’incenerimento con l’incremento della raccolta differenziata e la dotazione delle strutture necessarie per la sua gestione, adottando tecniche e metodologie già disponibili che consentano di trattare ciò che rimane dalla raccolta differenziata.
Più in particolare è necessario;
perseguire una politica ambientale e di gestione dei rifiuti che si prefigga il raggiungimento dei Rifiuti zero
fornire ai comuni in sofferenza nella raccolta differenziata supporti, consulenze ed esperienze per favorire un rapido raggiungimento degli obiettivi di legge previsti per la raccolta differenziata;
stabilire ulteriori meccanismi di premialità/penalità da estendere alle varie tipologie della raccolta differenziata;
richiedere, almeno sino alla fine del 2012, una moratoria per la realizzazione degli inceneritori, anche in considerazione che nel Distretto sanitario di Macomer è stata già accertata la presenza di diossine ed è stato avviato un progetto per verificare per verificare l’eventuale collegamento delle patologie oncologiche con gli inceneritori esistenti nell’area di Tossilo;
perseguire la dismissione degli inceneritori esistenti a Tossilo1 prevedendo la loro sostituzione con un impianto bio-meccanico a freddo e con selezione manuale, in grado di sfruttare la frazione secca residua del rifiuto indifferenziato proveniente da una raccolta differenziata spinta per la produzione di granulati certificati da utilizzare nell’edilizia e nell’arredamento esterno.

Infine, poiché attualmente l’unica categoria di cittadini che viene premiata nel nostro sistema dei costi della gestione dei rifiuti urbani è quella di coloro che non fanno la raccolta differenziata, occorre applicare il sistema della tariffa commisurata alla quantità dei rifiuti conferiti, incentivando il compostaggio domestico, pratica avviata da diverse Amministrazioni comunali, che non risulta né censita né tantomeno monitorata.

3 commenti:

  1. Le alternative agli inceneritori esistono!! Solo i sordidi interessi finanziari impediscono la realizzazione di impianti meno costosi ed con minore impatto ambientale. Come si può speculare sulla salute dei cittadini costruendo orribili termovalorizzatori e continuando a sostenere al di la di ogni logica che non sono dannosi per la salute, che gli atri & maleodoranti fumi emessi non inquinano l'ambiente e non favoriscono il proliferare di malattie tumorali e neurodegenerative? Nel comune di Macomer poi la stoltaggine e la speculazione hanno raggiunto livelli scandalosi. Si promuovono comitati come l'"Aliga Day" e si tace sulla costruzione di un termovalorizzatore ancora più grande e costoso che non farà che riversare in forma di nanoparticelle nell'atmosfera, nelle falde acquifere, nei terreni coltivabili 60.000 tonnellate annue di "Aliga", compresa quella che i bravi cittadini raccoglieranno dalle strade & dalle campagne, convinti di rendere un servigio all'ambiente: se la ritroveranno tutta nei polmoni, nel sangue e nei coglioni! Qualunque tipo di rifiuto lasciato allo stato solido è di gran lunga meno inquinante di quello che viene invece "termovalorizzato". Arrori!! Sa tontesa est manna meda!!

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  2. Vorrei avere un confronto sull'argomento dopo il 4 settembre. Ciao. Gavino Guiso.
    gavinoguiso@live.it

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  3. Concordo con Giovan.Sab!!!!!!!!!!!!

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