Il Piano Regionale deiRifiuti
Preliminarmente occorre evidenziare che uno degli elementi di critica al Piano Regionale dei rifiuti, denunciato anche nelle osservazioni presentate a Nuoro dai rappresentanti di Legambiente di Macomer nel mese di giugno 2008, in occasione di una conferenza di servizio sul piano, è rappresentato dalla sua rigidità in quanto si formulano ben 5 scenari possibili per la fase finale della gestione del rifiuto indifferenziato derivante dalla raccolta differenziata, tutti rigorosamente dedicati all’incenerimento, senza valutare altre possibili opzioni fra l’altro già disponibili in Sardegna e nel Veneto (clicca qui).
Il Piano regionale inoltre, oltre a non porsi quesiti riguardo alla problematica sanitaria che gli inceneritori oramai stanno sollevando a livello nazionale e internazionale, con una parte sempre più crescente del mondo medico e scientifico che suggeriscono un responsabile atteggiamento di precauzione, prevede una considerevole crescita della percentuale dei rifiuti trattati con l’incenerimento che passa dalla quota del 20% al 35%. Quest’ultima scelta non solo appare sproporzionata e sconsiderata, ma è anche in netta contraddizione con quanto affermato dallo stesso piano, dove si postula una “minimizzazione della presenza sul territorio regionale di impianti di termovalorizzazione”, e in totale disarmonia con quanto avviene a livello internazionale, dove la quota trattata si aggira intorno al 20% e a livello nazionale, con “appena” il 10-12%.
Tale scelta, oltre a non tenere conto del principio di precauzione, condiziona pesantemente la presente e futura pianificazione regionale e provinciale, pregiudicando lo sviluppo di altre tecnologie e metodologie innovative con la messa a regime della raccolta differenziata spinta, anche oltre il 65%, obiettivo già raggiunto da diversi comprensori regionali e nazionali.
Gli inceneritori infatti non vengono costruiti per durare solo alcuni anni e neppure possono bruciare quantitativi inferiori alle loro potenzialità (altrimenti il costo di smaltimento crescerebbe esponenzialmente) e dunque rappresentano una pesante ipoteca sul futuro della pianificazione e sulla qualità della vita dei cittadini
In ogni modo tra i 5 scenari individuati nella pianificazione regionale quello che valuta la possibilità di mantenere e potenziare il polo di incenerimento a Macomer risulta essere il più svantaggioso da un punto di vista economico e il meno significativo nel sistema regionale.
Tale dato già di per sé escluderebbe la possibilità di realizzare un nuovo inceneritore a Tossilo non solo per le esigenze della provincia di Nuoro ma dell’intera regione.
Nessun commento:
Posta un commento