Via
libera all’aggiornamento del Piano Regionale Gestione Rifiuti
Urbani e all’inceneritore di Tossilo in barba ai cittadini e ai
Comuni che hanno lottato e deliberato contro la sua realizzazione.
In data 7 dicembre è stata pubblicata sul sito della Regione
Sardegna la determinazione del Servizio Valutazioni Ambientali
sull’aggiornamento del Piano Regionale Gestione Rifiuti
Urbani, in esito alla verifica di assoggettabilità a
Valutazione Ambientale Strategica (VAS). La verifica ha stabilito
che l’aggiornamento non debba essere sottoposto a VAS in barba ai
cittadini e ai comuni che da sette anni richiedono un cambio di rotta
sulle politiche della gestione dei rifiuti, sollecitando inutilmente
la loro partecipazione alle scelte che interessano il proprio
territorio e la propria salute.
L’aggiornamento del piano prevede il mantenimento del polo di
incenerimento di Tossilo con il chiaro obiettivo di mettere in
sicurezza la realizzazione del nuovo inceneritore e di salvaguardare,
prima di tutto, gli interessi della Giunta e dell’apparato
regionale, responsabili di atti amministrativi su Tossilo, già
giudicati illegittimi e irregolari dal TAR Sardegna e ancora oggi al
vaglio del Consiglio di Stato.
Sono proprio le scelte illegittime e irregolari su Tossilo che hanno
costituito la base di riferimento per l’aggiornamento del piano che
pertanto rimane falsato da analisi e scelte molto discutibili e
condizionato da una visione univoca degli estensori del piano
aggiornato, rigorosamente a favore dell’incenerimento dei rifiuti.
- Nessun approfondimento sulle tecnologie alternative all’incenerimento;
- nessuna previsione di impiantistica dedicata al recupero di materia;
- nessuna partecipazione di esperti e tecnici del settore del recupero di materia;
- nessuna considerazione delle istanze, delle motivazioni e delle proposte alternative avanzate da comuni e cittadini portatori di interesse.
Le modalità del tutto riservate e prive di
qualsiasi coinvolgimento degli enti locali e dei soggetti interessati
con cui è stato predisposto l'aggiornamento del Piano regionale di
gestione dei rifiuti e la scelta di evitarne l'assoggettabilità a
VAS rappresentano l'ennesimo grave atto antidemocratico con
cui gli apparati politici e amministrativi della Regione hanno
gestito l'intera vicenda.
Tali scelte si aggiungono in maniera irresponsabile a una lunga serie
di decisioni che hanno via via mortificato la volontà di
partecipazione di associazioni, comitati, enti locali o semplici
cittadini.
Lo stesso Consiglio regionale esce per l'ennesima volta
delegittimato nella sua funzione di programmazione e di indirizzo
visto che rimane ancora lettera morta il rispetto dell'Ordine del
giorno con cui, il 13 maggio 2015, proprio il Consiglio regionale
impegnava la Giunta affinché «prima di intervenire in materia di
gestione dei rifiuti, compresi i procedimenti su Tossilo, ponga in
essere tutti gli adempimenti per l’effettuazione delle campagne di
monitoraggio sullo stato di salute della popolazione nell’area del
Marghine nonché su opportuni indicatori biologici, come peraltro
previsto dalla deliberazione della Giunta regionale 12/39 del 27
marzo 2015».
Colpisce ancor di più che la decisione di evitare qualsiasi tipo
di dibattito e di controllo sulle scelte che la Giunta si appresta a
imporre in tema di gestione dei rifiuti, venga ratificata a pochi
giorni dall'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre
scorso.
A nulla sembra sia valsa la grande partecipazione popolare al voto
referendario che rimarca la forte volontà dei cittadini di voler
partecipare attivamente alla vita politica del Paese.
La decisione della Regione di evitare qualsiasi dibattito e
confronto sulla pianificazione in tema di rifiuti con la scelta di
non sottoporre a VAS l'aggiornamento del Piano regionale va in
direzione diametralmente opposta a quel segnale e calpesta tutte le
chiare indicazioni normative (Convenzione
di Aarhus, direttiva 2003/35/CE, Regolamento (CE) n. 1367/2006 )
che più volte abbiamo posto all'attenzione della politica e che
prevedono espressamente la partecipazione dei cittadini portatori di
interesse “nell’elaborazione di
taluni piani e programmi in materia ambientale”.
Il Comitato Non Bruciamoci il Futuro e l’associazione Zero Waste
Sardegna continueranno a resistere alle scelte arroganti e
incongruenti dell’aggiornamento del piano nelle sedi
che riterranno più opportune con l’auspicio che sindaci coraggiosi
e consiglieri regionali responsabili facciano la loro parte prima che
la Giunta regionale approvi il solito “atto dovuto”, come
avvenuto nel passato.
Nessun commento:
Posta un commento