Il Comitato NBF ha considerato
positivamente l’O.D.G. approvato dal Consiglio regionale lo scorso
13 maggio, perché impegna la Giunta Regionale a porre in essere
l’aggiornamento del Piano Regionale sulla Gestione dei Rifiuti e la
verifica puntuale dello stato di salute della popolazione del
Marghine e del suo territorio, prima di altri interventi in
materia di rifiuti, compresi i provvedimenti su Tossilo.
Il Passaggio votato in aula non è
indifferente, ma permane una grande preoccupazione per alcune
dichiarazioni rilasciate nel corso della seduta dall’Assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella
Spano, secondo la quale non
rientra tra i compiti del Consiglio e della Giunta entrare nel merito
di un procedimento amministrativo in corso.
Le preoccupazioni si fondano anche sul
fatto che proprio la macchina amministrativa dell’Assessorato sta facendo registrare in questi ultimi giorni un’accelerazione
inaspettata, dopo che sono state stravolte, secondo noi, le
indicazioni del Piano regionale sul polo di incenerimento di Tossilo,
e della delibera di approvazione dello stesso (delibera n. 73/7 del
20.12.2008).
Questa delibera è chiara perché
sostiene indiscutibilmente la scelta di uno scenario di incenerimento
a due poli (Cagliari, nord-Sardegna), dopo aver “esaminato e
valutato, sotto l’aspetto degli impatti ambientali e dell’assetto
tariffario finale, cinque diversi scenari relativi agli impianti
necessari per consentire lo smaltimento finale della frazione non
riciclabile”. Lo stesso scenario riserva a Tossilo
l’adeguamento del suo sistema per poter svolgere una
funzione transitoria ed essere poi dismesso.
Tutti gli scenari a due poli previsti
dal Piano Regionale di gestione dei rifiuti, prevedono infatti la
dismissione di Tossilo e soprattutto non prendono in considerazione
alcuna modifica della quantità dei rifiuti da incenerire nel polo di
Tossilo. Gli scenari a 3 poli prevedono invece il revamping di
Tossilo per una capacità di incenerimento di circa 60.000 t/anno,
quasi il doppio di quella attualmente autorizzata (36.300 t/anno).
Negli atti che hanno interessato la
vicenda dell’inceneritore di Tossilo i concetti di Adeguamento
e Revamping sono stati fortemente e volutamente equivocati,
non solo ignorando quanto già previsto dalla delibera regionale di
approvazione del Piano, ma, ancor peggio, sovrapponendo gli scenari a
due e a tre poli.
Nella sostanza, la politica continua a
dire che il Piano definisce uno schema impiantistico a 2 poli, ma poi
dimensiona un sistema a 3 poli, come se ciò fosse indifferente.
In entrambe le soluzioni si prevedono
in prospettiva quote consistenti di rifiuto secco da inviare ad
incenerimento (310.000 t/anno), che non sono più commisurate alle
quantità di rifiuto secco che saranno disponibili con una raccolta
differenziata al 65% (250.000 t/anno) ed oltre. La sproporzione della
programmazione impiantistica appare ancora maggiore se si pensa che
vi sono attualmente diversi territori che hanno raggiunto alte
percentuali di raccolta differenziata (Tergu 85,8%, Siniscola 76,9%,
Villasor 76,6%, Pula 74,7%, Capoterra 71,1%) ed esistono tecnologie
già sperimentate che consentono un recupero di materia dai rifiuti
sino ad oltre il 90% e l’abbandono della tecnologia
dell’incenerimento, come da sempre sostenuto dal Comitato.
Attualmente le tesi degli uffici
dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, della stessa
Assessora, del suo staff e della Giunta Pigliaru, non sono molto
dissimili da quelle sostenute dalla precedente giunta Cappellacci di
centro-destra, perché ritengono che l’intervento su Tossilo sia
coerente con la pianificazione regionale, in quanto “Le
osservazioni pervenute dalle Amministrazioni provinciali di Nuoro e
Oristano hanno comportato l’adozione dello schema a tre poli
(Cagliari, Macomer, Sassari) rispetto a quello a due poli (Cagliari,
Sassari)”.
Non risulta veritiero che le
osservazioni della Provincia di Nuoro e di Oristano abbiano
comportato l’adozione dello schema a 3 poli, altrimenti non si
capisce perché la delibera di approvazione del Piano regionale di
gestione dei rifiuti abbia scelto invece uno schema a due poli.
Se davvero l’Assessora Spano si è
rimessa alla volontà dell’aula, come dichiarato nel corso della
seduta del Consiglio regionale del 13 maggio, ci aspettiamo da parte
della Giunta regionale un atto cautelativo di sospensione del
procedimento amministrativo di Tossilo, che tenga fede all'impegno
della Spano. Senza quest’atto si vanificherebbero non solo la volontà
delle amministrazioni, delle popolazioni locali e della Provincia di
Nuoro (quest’ultima ha richiesto anch'essa la sospensione del
progetto con delibera di C.P.n, 29 del 20.11.2014), ma anche quella
del Consiglio regionale, a significare che le partite e le scelte che
ci riguardano si giocano altrove.
Nessun commento:
Posta un commento