Al
Presidente della Regione Autonoma della Sardegna On.le Francesco
Pigliaru
Ai
Consiglieri della Regione Autonoma della Sardegna
e
p.c. agli organi di stampa
L'assessore
all'ambiente Spano con un recente comunicato ha fatto sapere che intende dare l'OK alla realizzazione del nuovo
inceneritore di Tossilo, prima ancora di conoscere l'esito della
procedura di VIA del
servizio SAVI. Riteniamo queste esternazioni un atto politico di
grave ingerenza all'interno di un iter autorizzativo che deve essere
espletato nel rispetto del mandato attribuito al servizio SAVI. Non
si può sottovalutare che l’obiettivo
del processo di VIA è quello di
proteggere la salute umana (L.
8.7.1986 n.
349 e s.m.i.)
essendo primarie le esigenze
di tutela della salute ai sensi dell’art. 32 della Costituzione,
rispetto alle esigenze di pubblico interesse
soddisfatte dall'impianto di incenerimento.
Le disposizioni normative dicono che la procedura di VIA viene
strutturata sul principio dell’azione preventiva, in base alla
quale la migliore politica ambientale consiste nel prevenire gli
effetti negativi legati alla realizzazione dei progetti anziché
combatterne successivamente gli effetti. Solo successivamente
all'istruttoria del Servizio SAVI, la Giunta regionale conclude il
procedimento di verifica con propria deliberazione, esprimendo un
giudizio positivo o negativo sulla compatibilità ambientale
dell’intervento.
L'assessore
liquida con poche parole non solo le
innumerevoli osservazioni presentate dai cittadini, ma anche dallo
stesso servizio SAVI e dalla Provincia di Nuoro, evidenziando di non
conoscere le numerose criticità emerse nello SIA, né tanto meno di
aver approfondito le motivazioni delle preoccupazioni espresse in
merito al rischio cui vengono esposte le popolazioni, l'ambiente e le
produzioni agro-alimentari del territorio dal potenziamento di un
impianto di incenerimento in funzione già da 20
anni. Né tiene in considerazione gli
allarmi lanciati dai medici per l'ambiente ISDE e dell'Ordine dei
medici della provincia di Nuoro, sulla necessità che venga avviata
una seria indagine epidemiologica in merito alla presenza di diossine
(confermata in
un comunicato dalla ASL di Nuoro) e all'incremento delle patologie
tumorali nell'area interessata.
L'importanza
di una attenta analisi degli impatti sulla salute è stata ribadita
dallo stesso Consiglio di Stato che, in una sentenza del gennaio 2015
in merito ad una vicenda analoga, ha affermato che il rilascio delle
autorizzazioni deve conseguire soltanto all’esito di un’indagine
epidemiologica sulla popolazione dell’area interessata. Secondo
quella sentenza, che ha annullato l’Autorizzazione Integrata
Ambientale (AIA) rilasciata dalla Provincia di Grosseto
all'inceneritore di Scarlino,
l’oggetto della VIA non è
l’inceneritore in sé, ma è l’ambiente che deve sostenerlo.
Cioè, con la procedura di VIA si deve verificare, in un dato
territorio, la capacità dell’ambiente e della popolazione di
sostenere le ulteriori emissioni, previste con l’avvio di un nuovo
impianto pericoloso.
Poiché, come prevede la normativa, contestualmente alla VIA è stata attivata anche la procedura di rilascio
dell’AIA da parte della Provincia di Nuoro, ci preme segnalare che
nel
mese di gennaio il presidente dell’Ente, in piena fase di
procedura, ha ritenuto opportuno sostituire la responsabile
dell’ufficio AIA, che aveva seguito sin dall'inizio l’iter
della procedura effettuando anche numerose osservazioni all'impianto
dello SIA per la realizzazione del nuovo inceneritore. Riteniamo
questo episodio quanto meno sospetto di una intromissione della
funzione politica nelle prerogative amministrative, che rischia di
tradursi in un pesante condizionamento di
tutta la procedura autorizzativa.
Tanto
premesso, Vi chiediamo di voler vigilare affinché venga
prioritariamente tutelato l’interesse della nostra comunità nel
rispetto delle regole, delle procedure e delle norme che regolano
l’iter autorizzativo della VIA e dell’AIA. Chiediamo altresì che
si vigili sulla separazione del ruolo politico da quello
amministrativo, come prevede la legge, affinché non si operino forzature
sulla decisione del servizio SAVI e del servizio AIA della provincia
di Nuoro.
Sollecitiamo al contempo un Vostro forte e convinto supporto alla Proposta di Legge di
moratoria degli impianti di incenerimento, già depositata da 16
consiglieri regionali.
Esistono i presupposti per avviare anche in Sardegna, come ormai avviene in altre realtà italiane e a livello internazionale, un percorso virtuoso per amministrazioni, cittadini e imprese, conosciuto a livello mondiale come “Strategia Rifiuti Zero”, che tramite un'attenta politica di gestione dei rifiuti punti alla diminuzione, al riuso e al massimo recupero di beni e materiali post-consumo, minimizzando lo smaltimento in discarica e azzerando l'incenerimento.
Esistono i presupposti per avviare anche in Sardegna, come ormai avviene in altre realtà italiane e a livello internazionale, un percorso virtuoso per amministrazioni, cittadini e imprese, conosciuto a livello mondiale come “Strategia Rifiuti Zero”, che tramite un'attenta politica di gestione dei rifiuti punti alla diminuzione, al riuso e al massimo recupero di beni e materiali post-consumo, minimizzando lo smaltimento in discarica e azzerando l'incenerimento.
Disponibili
a qualsiasi approfondimento nel merito, inviamo cordiali saluti.
Associazione
Zero Waste Sardegna Comitato Non Bruciamoci il Futuro
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