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giovedì 26 marzo 2015

FACCIAMO I CONTI DELLA SERVA?


Quale prospettiva di sviluppo si  vuole dare alla Sardegna? 


a) Secondo i dati dell'ultimo rapporto dell'ARPAS sulla gestione dei rifiuti in Sardegna, nel 2013 si sono prodotte poco più di 732.000 tonnellate di rifiuti, a conferma di come prosegua il trend decrescente in atto ormai dal 2004
b) La legge italiana (art. 205 del T.U. n. 152) ci impone di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65% (assolutamente alla nostra portata in quanto al 2013 eravamo già al 50,9% e nel 2014 la percentuale è salita ancora), dunque dovranno residuare soltanto 256.200 tonnellate/anno di rifiuto secco indifferenziato da smaltire.

COSA SI PUO' DECIDERE?
  1. Se bruciamo tutte queste 256.200 tonnellate di secco indifferenziato, considerando che dall'incenerimento residua di norma circa il 25/30% di tutta la massa incenerita, avremo comunque tra le 64.050 e le 76.860 tonnellate/anno  di scorie e ceneri pericolose da stoccare in una discarica speciale (e non ancora individuata per il nuovo inceneritore di Tossilo!).
E i Comuni continueranno a pagare cifre astronomiche per essere costretti a bruciare risorse preziose.
  1. Se invece, come indica la normativa nazionale ed europea (il recupero e il riciclo vengono obbligatoriamente prima delle discariche e dell'incenerimento!), le trattiamo in 3 / 4 Centri Riciclo dotati di piattaforme per la differenziazione spinta, di un estrusore per la produzione di sabbie sintetiche ( tecnologie già in uso nei migliori centri riciclo italiani) di un impianto per il recupero di pannolini e pannoloni (il 1° è già stato inaugurato recentemente a Treviso) residuerebbe una percentuale massima dell'8 % di tutti i rifiuti trattati (come da esperienze già realizzate), corrispondente a sole 20.496 tonnellate di secco indifferenziato (un residuo comunque inertizzato), che non giustificherebbero più non solo la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo, ma neanche la necessità di mantenere in funzione quello di Cagliari!
E i Comuni non dovranno più pagare per conferire il loro secco residuo, saranno invece i Centri a pagare i Comuni in base alla qualità dei materiali conferiti. Perchè i rifiuti sono una risorsa per tutti da ri-immettere nel ciclo virtuoso dell'economia circolare!


L’ALTERNATIVA ALL'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI C’E’

BASTA CON I RICATTI!




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