Le dichiarazioni rilasciate recentemente dall’Assessore Congiu
sulla proposta di una tariffa unica di smaltimento per i rifiuti
urbani ci lasciano sconcertati e sono fonte di grande preoccupazione.
Ci stupisce che il problema venga posto solo adesso quando in realtà
le tariffe applicate dal sistema di incenerimento di Tossilo sono
sempre state le più alte e lo saranno per il futuro,
soprattutto con la prospettiva nefasta di un nuovo inceneritore,
sempre più costoso, antieconomico e inquinante. Non dobbiamo
dimenticare infatti che gli inceneritori hanno necessità di
elevati investimenti di capitali e di piani di ammortamento
pluriennali, in genere almeno quindici anni, garantiti dalla
sottoscrizione di un contratto di fornitura dei rifiuti in ingresso a
carico delle amministrazioni comunali conferenti, che prefigura
l’obbligo a pagare comunque sulla base del tonnellaggio
garantito, anche se poi non conferito, contrastando di fatto
l’avanzata della raccolta differenziata e della riduzione dei
rifiuti.
Non dobbiamo dimenticare neppure che gli inceneritori sono
considerati dalla normativa nazionale tra gli impianti più
inquinanti. Un principio negli anni scorsi fatto proprio anche
dall’innovativa proposta di legge regionale del 10.10.2007,
primo firmatario l’attuale assessore ai Lavori pubblici Paolo
Maninchedda che, per motivare lo spirito dell’iniziativa affermava:
“L'incenerimento è la tecnologia di gestione dei rifiuti che
ha il più alto impatto ambientale, il maggior spreco di materiali
riutilizzabili, i più alti costi di costruzione ed esercizio, i più
lunghi tempi di messa in opera, il minor bisogno di manodopera”.
L’analisi
strumentale e fuorviante fatta dall'assessore dimostra la
confusione dell’amministrazione comunale in materia di rifiuti
ed è il risultato di una disastrosa scelta operata a livello
regionale sulla quale il comune di Macomer è stato costantemente
assente, se non complice. Se poi lo scopo è quello di
giustificare le salate tariffe della TARES e tacitare le proteste,
attribuendo ai cittadini la responsabilità del mancato
raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata, questo
ci sembra un insulto all’intelligenza della comunità.
In
realtà la situazione è molto diversa e l’assessore Congiu lo sa!
Sa che molti comuni lamentano da anni le alte tariffe
del sistema di incenerimento di Tossilo e chiedono soluzioni
alternative. Contrariamente a quanto sostenuto dall’Assessore
Congiu non risulta dai dati ufficiali (14° rapporto regionale sulla
gestione dei rifiuti, 2012) che diversi comuni della provincia di
Nuoro e dell’Ogliastra abbiano scelto di conferire in impianti meno
costosi di Tossilo, così come il distacco dei comuni di Oristano
dall’impianto di Tossilo non è avvenuto l’altro giorno ma più
di 2 anni fa.
Sa che la relazione ambientale del Piano regionale dei Rifiuti
del 2008 tra gli scenari proposti considera il mantenimento del
sistema di incenerimento di Tossilo quello più sfavorevole dal punto
di vista economico-ambientale.
Sa che il Comune non controlla il buon funzionamento degli
impianti di Tossilo gestiti da un Consorzio industriale sciolto
dal 2008 e posto in liquidazione e non controlla nemmeno la raccolta differenziata a livello locale che per
questo motivo va alla deriva insieme alle nuove possibili prospettive
di sviluppo e occupazione.
Sa che una buona raccolta differenziata necessita di
costanti e articolate campagne di informazione e sensibilizzazione
e soprattutto di tariffe puntuali che premino, in termini di
riduzione della tariffa, chi la raccolta differenziata la fa bene.
Lo diciamo da ben 4 anni inascoltati da una classe politica
ottusa e compiacente che non tutela i diritti del cittadino a
partecipare alle scelte determinanti per la propria salute, per la
salubrità dell’ambiente e per gli alti costi che ricadono sulle
tasche dei cittadini.
L'assessore
si dimentica invece che la sua amministrazione ha approvato un
Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani che accoglie
alcune proposte avanzate dal nostro Comitato (da lui per primo
sottoscritte nell'incontro con la Commissione Ambiente del 8.10.2013), nel quale si afferma che
il Comune di Macomer si impegna ad intraprendere il percorso Rifiuti
Zero stabilendo:
1.
il
raggiungimento del livello minimo del 65% di raccolta differenziata
per il 2014 e del 75% entro il 2015;
2.
l'istituzione
di un nuovo sistema tariffario
(T.I.A.) basato sulle effettive quantità di rifiuti prodotti dalle
utenze domestiche e non domestiche;
3.
misure atte
a minimizzare i flussi di rifiuti;
4.
un sistema
generalizzato e capillare di buone pratiche di riduzione dei rifiuti,
tra le quali anche forme di incentivazione tariffaria del
compostaggio domestico, un centro comunale per la riparazione
e il riuso, la promozione
dell'acqua pubblica per l'uso potabile;
5.
favorire la realizzazione di impianti "a freddo" di
selezione e riciclo degli imballaggi e delle frazioni secche con
linea di estrusione;
- istituire l'Osservatorio Intercomunale verso Rifiuti Zero col compito di monitorare il percorso verso Rifiuti Zero e indicarne le criticità.
Nel verbale dell'incontro citato è riportata questa dichiarazione dell'assessore Congiu:
"Da questo tavolo deve uscire un patto tra comune e
cittadini, occorre istituzionalizzare l’osservatorio, occorre che tutte le
parti si incontrino periodicamente e abbiano il monitoraggio continuo delle
problematiche legate ai rifiuti, per trovare insieme le soluzioni e superarle".
Se nonostante gli impegni dichiarati si continuerà a sostenere
nei fatti l'inceneritore, Tossilo rischia di perdere non solo la
piattaforma di incenerimento ma anche la possibilità di
riconvertirsi in un sistema alternativo, come proposto da tempo dal
Comitato cittadino Non Bruciamoci il Futuro.
Macomer, 26 marzo 2014
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