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sabato 2 febbraio 2013

Accolta la nostra denuncia alla Commissione Europea


 
 
 
Il Capo Unità della Direzione Generale dell'Ambiente presso la Commissione Europea ci ha comunicato che la nostra denuncia contro la realizzazione di un nuovo inceneritore a Tossilo è stata ritenuta ricevibile e sarà esaminata dai servizi della Commissione secondo il pertinente diritto dell'Unione.
Tra le funzioni principali della DG Ambiente rientrano infatti quelle di vigilare sull'effettiva applicazione negli Stati membri della normativa ambientale europea e di indagare in merito alle denunce presentate dai cittadini europei e da organizzazioni non governative.

La nostra denuncia alla Commissione Europea,  presentata nel mese di Settembre 2012,  riguardava in particolare:
  1. la violazione delle norme comunitarie sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (Decisione 2005/370/CE, Direttiva 2003/35/CE, Regolamento (CE) N. 1367/2006);
  2. la violazione delle Direttive comunitarie relative alla Valutazione di Impatto Ambientale (2011/92/UE), alla conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE), nonché degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (92/43/CE);
  3. l'utilizzo improprio dei fondi europei per la realizzazione di un inceneritore a Tossilo, in quanto tale progetto 
a) non risponde alle direttive europee in materia di trattamento dei rifiuti

b) non risponde alle esigenze del territorio e non rispetta le previsioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

c) la procedura di finanziamento e pubblicazione del bando avviata dal Consorzio Industriale di Tossilo  poggia su atti illegittimi

In caso di accertata violazione della normativa ambientale, la Commissione Europea potrà avviare un procedimento di infrazione e adire le vie legali (Corte di giustizia dell'Unione Europea).

Esprimiamo soddisfazione per questo primo importante risultato che ci consentirà di integrare la denuncia   con una relazione sugli ultimi sviluppi della vicenda, tra cui il mancato rispetto delle procedure previste dal bando, con l’esclusione di componenti del Comitato ad una seduta pubblica di apertura delle buste della gara d’appalto, e le mancate risposte alle problematiche da noi sollevate sulla tutela della salute dei cittadini del distretto sanitario del Marghine.








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