Il Capo Unità della Direzione Generale
dell'Ambiente presso la Commissione Europea ci
ha comunicato che la nostra denuncia contro la realizzazione di un
nuovo inceneritore a Tossilo è stata ritenuta ricevibile e sarà
esaminata dai servizi della Commissione secondo il pertinente
diritto dell'Unione.
Tra le funzioni principali della DG
Ambiente rientrano infatti quelle di vigilare sull'effettiva
applicazione negli Stati membri della normativa ambientale europea e
di indagare in merito alle denunce presentate dai cittadini europei e
da organizzazioni non governative.
La nostra denuncia alla Commissione Europea, presentata nel mese di Settembre 2012, riguardava in
particolare:
- la violazione delle norme comunitarie sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (Decisione 2005/370/CE, Direttiva 2003/35/CE, Regolamento (CE) N. 1367/2006);
- la violazione delle Direttive comunitarie relative alla Valutazione di Impatto Ambientale (2011/92/UE), alla conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE), nonché degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (92/43/CE);
- l'utilizzo improprio dei fondi europei per la realizzazione di un inceneritore a Tossilo, in quanto tale progetto
a) non
risponde alle direttive europee in materia di trattamento dei rifiuti
b) non
risponde alle esigenze del territorio e non rispetta le previsioni
del Piano regionale di gestione dei rifiuti.
c) la
procedura di finanziamento e pubblicazione del bando avviata dal
Consorzio Industriale di Tossilo poggia su atti
illegittimi
In caso
di accertata violazione della normativa ambientale, la Commissione
Europea potrà avviare un procedimento di infrazione e adire le vie
legali (Corte di giustizia dell'Unione Europea).
Esprimiamo
soddisfazione per questo primo importante risultato che ci
consentirà di integrare la denuncia con una relazione sugli ultimi sviluppi della vicenda, tra cui il
mancato rispetto delle procedure previste dal bando, con l’esclusione
di componenti del Comitato ad una seduta pubblica di apertura delle
buste della gara d’appalto, e le mancate risposte alle
problematiche da noi sollevate sulla tutela della salute dei cittadini del distretto
sanitario del Marghine.
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