LA SALUTE PRIMA DI TUTTO
Il
Comitato Non Bruciamoci il Futuro ha sempre posto il problema della
salute dei cittadini tra i temi principali della sua battaglia contro
l’incenerimento dei rifiuti, con la consapevolezza che le emissioni
prodotte dagli inceneritori sono causa di patologie letali per la
salute umana e hanno un effetto irreversibile di contaminazione della
catena biologica, come dimostrato da numerosi studi e indagini
epidemiologiche.
La
presenza di diossine nel territorio era stata già denunciata nel 2010 da un
comunicato della ASL di Nuoro e da un intervento dell’allora
commissario straordinario Antonio SUCCU, attualmente capo gruppo di
maggioranza del consiglio comunale di Macomer e segretario
provinciale del PSd’AZ.(vedi qui a pag. 31 del verbale, allegato alla delibera del Consiglio comunale n. 45 del 12.11.2010).
GLI
IMPEGNI SULLA SALUTE VANNO RISPETTATI
Nel
mese di maggio 2010 la ASL aveva deliberato la realizzazione di un
progetto di ricerca
sull’incidenza dei tumori della popolazione del Distretto sanitario
di Macomer, di cui
era stato promotore l’onorevole Maninchedda.
A tale progetto avevano aderito, tramite un protocollo di intesa,
anche la Provincia di Nuoro, GCIL, CISL e UIL, AIEA, i sindaci di
Macomer e Ottana ed erano stati coinvolti successivamente l’Istituto
Zooprofilattico di Sassari per le rilevazioni di eventuali
contaminazioni negli alimenti di origine animale, e l’ARPAS
Sardegna per il controllo delle acque, dei terreni e dei vegetali.
Si
trattava di un impegno per un monitoraggio severo
che
verificasse la presenza o meno di diossine!
Il
Comitato ha chiesto ripetutamente di conoscere i dati in base ai quali la ASL e Succu confermavano la presenza di diossine
e notizie sul progetto di ricerca, senza ricevere alcuna risposta.
La
verità è che il progetto non è stato mai avviato e si è perso
nella giungla delle belle promesse mai mantenute,
per
l’inconsistenza della volontà politica.
I
NODI VENGONO AL PETTINE
Da
recenti notizie abbiamo appreso che l’ARPAS non svolge una propria
attività di controllo sugli inceneritori di Tossilo; i dati sulle
diossine nel territorio non sono disponibili e la loro presenza non è
stata né smentita né confermata; non si effettuano controlli
sull’inquinamento del suolo, dei vegetali e dei prodotti
agroalimentari; gli impianti di incenerimento sono sottoposti ad un
“gravoso carico di lavoro assegnato rispetto alle risorse umane e
strumentali disponibili”, con continue fermate e superamenti di
limiti di legge;
la provincia
s’interroga se dietro le continue fermate ci siano seri problemi di
inquinamento,
l’ASL sembra non
essere a
conoscenza del progetto di ricerca che ha approvato.
COME
NON ESSERE ALLARMATI PER LA NOSTRA SALUTE!
Il
Comitato ritiene molto grave che sulla questione fondamentale del
diritto del cittadino alla tutela della salute ci sia il silenzio più
assoluto di chi ci governa e di chi ha responsabilità politiche. La
tutela della nostra salute rientra tra gli impegni prioritari dei
nostri amministratori e delle nostre istituzioni che invece sembrano
più preoccupati a levarsi dall’impiccio.
Il
Comitato chiede alla Provincia che le tutte le prescrizioni previste
dall’AIA vengano verificate e rispettate e che non vengano
rilasciate deroghe incompatibili con la situazione di incertezza e
improvvisazione in cui sono lasciate la salute dei cittadini nel
Marghine e la qualità delle produzioni agroalimentari nel nostro
territorio.
Il
Comitato Non Bruciamoci il Futuro non chiede altro che il rispetto
delle leggi che tutelano la salute dei cittadini del Marghine e
il costante monitoraggio attraverso
controlli seri e rigorosi di tutti gli inquinanti.
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