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lunedì 27 febbraio 2012

Lettere dalla Regione


Raramente capita di sentire  un tale condensato di sciocchezze e menzogne su una questione così sensibile,  come sta capitando in questi giorni.
A seguito  delle dichiarazioni del presidente della Tossilo Spa, nonché vicesindaco di Macomer, Giovanni Biccai sulla impossibilità di continuare a perseguire la realizzazione di un nuovo inceneritore e di andare invece verso  la realizzazione delle piattaforme di differenziazione, la compagnia del Revamping realizza, con un tempismo degno di miglior causa, un nuovo atto della tragedia buffa tristemente in scena nella nostra comunità: il revamping cambia filosofia, il bando viene rimodulato, si fa una gara premiando chi brucia di meno e, infine,  apprendiamo dalla Nuova Sardegna che la Regione, con inappellabile sentenza e motivazioni tecnicamente insuperabili, tramite una lettera inviata a degli Enti pubblici non specificati,  avrebbe espresso un parere negativo sulla proposta.
Il 10 gennaio 2012 il Comitato aveva richiesto all'Assessore Oppi un incontro  per approfondire la proposta alternativa all'inceneritore, anche insieme ai tecnici del Centro Riciclo di Vedelago che l'avevano  messa a punto. Quella richiesta non ha ricevuto alcuna risposta e ancora una volta  la comunità locale è stata esclusa dalla partecipazione,  infischiandosene di tutte le disposizioni di legge che, invece, sanciscono il diritto dei cittadini a partecipare alle scelte determinanti per la  loro salute e per il futuro del territorio.
Il Comitato ritiene particolarmente scorretto che queste informazioni, tratte da comunicazioni  tra Enti pubblici, vengano divulgate a mezzo stampa in modo parziale sostanzialmente con lo scopo di attaccare il Comitato e creare ulteriore confusione; le informazioni riportate, infatti, sono  inesatte e le valutazioni  superficiali e  contraddittorie.
Riferendoci a quanto riportato dalla Nuova Sardegna, sottolineiamo solo alcuni esempi di come la proposta sia stata esaminata frettolosamente, partendo da posizioni preconcette:
  •  la proposta di Vedelago non è mai stata presentata come un “business plan”, perché è  un’idea progetto,  richiesta a Vedelago dal sindaco di Macomer  e ricevuta gratuitamente, idea da approfondire per un primo orientamento verso scelte alternative all'inceneritore. Se le istituzioni interessate hanno invece bisogno di un “business plan” con costi, ricavi, tariffe, indicazioni sul mercato, lo devono richiedere espressamente,  e pagarlo, così come sono stati pagati profumatamente  i vari progetti per il revamping dell'inceneritore, commissionati dal Consorzio di Tossilo in liquidazione, che ora sono diventati carta straccia  col solito sperpero di soldi pubblici; 
  • non è vero che il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (2008) preveda come unica soluzione il revamping dell’inceneritore di Tossilo,  anzi tale soluzione è valutata come  la più svantaggiosa sia in termini economici che gestionali, tant’è vero che dal 2006 al 2009,  anche in delibere regionali,  si è parlato di dismissione del polo di Tossilo;
  •  il sistema di incenerimento determina una quantità di residui da inviare necessariamente in discarica (ceneri tossiche, scorie, ecc..) che corrispondono a circa il 25% del materiale incenerito, contro il 5% dei residui, conformi alle norme di smaltimento in discarica, del sistema Vedelago, che possono anche essere stoccati per un riutilizzo futuro con l’evoluzione delle nuove tecnologie del recupero;
  •  non è vero che il sistema di Vedelago comporta costi aggiuntivi a carico dell’utenza per raccolte differenziate dedicate, ma al contrario è meno oneroso perché con la tipologia impiantistica proposta nel sistema alternativo si possono attivare raccolte differenziate  multimateriali (plastica-lattine; plastica-vetro-lattine; carta- cartone-lattine; ecc.), riducendo di fatto l’onere di separazione a carico delle famiglie;
  •  non è vero che non viene individuata la fonte di finanziamento, perché l’estrusore per le sabbie sintetiche proposto nella piattaforma alternativa non è un impianto di smaltimento di rifiuti ma un impianto di recupero di materia, e come tale viene finanziato dall’Unione europea.
Chiediamo che la lettera inviata dalla Regione venga resa pubblica affinché i cittadini possano conoscere TUTTE le indicazioni ivi contenute, non soltanto  alcuni stralci scelti e interpretati  in modo da ridicolizzare le posizioni del Comitato e infangare il nome del Centro Riciclo di Vedelago, un centro che  continua a ricevere riconoscimenti internazionali:  il 28 febbraio 2012 riceverà la visita  di una delegazione  dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali (CASS), che si occupa del trattamento dei rifiuti,  per apprendere ed approfondire alcuni aspetti delle dinamiche e dei progetti messi in campo dal CRV nella Gestione Mirata dei Rifiuti.
Chiediamo ancora una volta un incontro aperto con i responsabili del Consorzio e della Tossilo Spa, alla presenza dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali.


3 commenti:

  1. Ho la vaga impressione che la lettera della Regione ,di cui parla la Nuova,sia una presa di posizione di Oppi,in risposta(o aiuto?) a una presumibile richiesta dei tifosi dell'incenerimento,che evidentemente hanno paura di vedersi sfilare di mano un bel gruzzolo di milioni,che in questo modo "gestirebbero"in prima persona.Come ha detto Andreotti" - A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".A questo punto è necessario intensificare gli sforzi per dimostrare che Vedelago non è solo un'alternativa ipotizzabile ma concretamente realizzabile.

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    1. Sono d'accordo, tutti quei soldi fanno gola a troppi, anche a chi oggi non ci governa ma spera di poterlo fare in un futuro molto prossimo, possibilmente tutti insieme appassionatamente. Altri dimostreranno a breve che l'alternativa di Vedelago è l'unica possibile, portandoci via futuro e lavoro. L'unico ulteriore sforzo che possono fare i cittadini è quello di buttarli giù dalle loro poltrone prima possibile.

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  2. Unidos per la Verità29 febbraio 2012 alle ore 20:40

    Sembrava davvero strano il ravvedimento sulla strada per Vedelago del vicesindaco, nonché presidente della Tossilo spa Biccai.
    Tanto è vero che se avesse voluto percorrere questa strada ha avuto a disposizione 4 anni durante i quali anche la giunta che lui sostiene a Macomer, così come il sindaco di Borore e quello di Sindia non hanno fatto altro che perseguire con convinzione la via dell' incenerimento non interpretando però la volontà dei cittadini che lor signori ritengono a torto di rappresentare.
    Il referendum sarebbe stato pertanto il miglior servizio che essi avrebbero potuto rendere ai cittadini, lasciando agli stessi l'ultima parola sul capitolo rifiuti.
    Questo non è successo evidentemente perché davanti ad un risultato diverso da quello dai sindaci propagandato così testardamente non sarebbe rimasta loro che una fine indecorosa e quindi non ultime le loro dimissioni di fronte alla sfiducia dei cittadini.
    Il potere e la loro volontà ferrea di rimanere appiccicati alla poltrona da loro indecorosamente occupata non fanno altro che creare ancora di più risentimento nei loro confronti come anche nell'assessore all'ambiente Oppi, che pare interessarsi più all'ambiente del potere regionale che a quello dei nostri cittadini e dei nostri territori.
    Con 40 milioni si potrebbero fare ben altre cose molto più utili alle nostre comunità di un inceneritore che nasce già con costi altissimi quindi fuori mercato rispetto alle nostre sempre più povere tasche.
    Svegliamoci e diamo a costoro il benservito una volta per tutte, creiamoci un'associazione alla quale possano aderire tutti coloro che si ritengono danneggiati per i più svariati motivi dalle scelte dissennate di questi foschi personaggi e facciamo in modo che a rappresentare i nostri interessi siano persone più degne del ruolo che essi avrebbero dovuto casomai interpretare con più dignità.

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