Nella seduta del Consiglio di Stato del 19
gennaio la nostra richiesta di sospensiva alla ripresa dei lavori del
nuovo inceneritore di Tossilo non è stata discussa in quanto lo
stesso Consiglio ha fissato l'udienza definitiva per il 6 luglio.
Non si tratta di un segnale incoraggiante, ma attendiamo fiduciosi
l'esito del dibattimento partendo da una considerazione: la sentenza
del TAR Sardegna è stata molto chiara, tutte le scelte e gli atti
che hanno avviato e autorizzato la realizzazione dell'inceneritore
sono irregolari e illegittimi.
Nonostante questa sentenza, proprio quelle
scelte irregolari e illegittime hanno
costituito la base di riferimento per l’aggiornamento del Piano
Regionale Rifiuti, recentemente approvato dalla Giunta regionale,
che pertanto rimane falsato da analisi molto discutibili e
condizionato da una visione univoca degli estensori, fortemente
sbilanciata a favore dell’incenerimento.
Il nuovo Piano, approvato frettolosamente
evitando qualsiasi confronto con gli Enti locali e i soggetti
interessati, sembra infatti costruito non per governare nei prossimi
6 anni la gestione dei rifiuti con il buon senso e la verità dei
dati che vengono proposti, quanto piuttosto per mettere in sicurezza
la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo e coprire le
responsabilità della Giunta e dell’apparato regionale, gli stessi
responsabili degli atti amministrativi già giudicati illegittimi e
irregolari dal TAR Sardegna, forzando
la mano, in qualche modo, al Consiglio di Stato.
Nella malaugurata ipotesi in cui il Consiglio
di Stato dovesse accogliere il ricorso contro la sentenza del TAR
presentato dalla Regione, dal Consorzio Industriale di Macomer e
dalla Tossilo S.p.a., rimarrebbe aperta la strada di un ulteriore
ricorso al TAR per l'annullamento del nuovo Piano Regionale sulla
base delle considerazioni già esposte in precedenti nostri
documenti (vedi qui) che riportiamo sommariamente:
- il nuovo Piano non è stato sottoposto a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), venendo meno ad uno dei principi di partecipazione dei cittadini fissati dalla convenzione di Aarhus;
- nonostante tutte le indicazioni comunitarie, il nuovo Piano, pur prevedendo una raccolta differenziata dell’80%, insiste comunque sull’incenerimento dei rifiuti come unica soluzione al trattamento della frazione secca residua dei rifiuti e dei residui da R.D.;
- la potenzialità complessiva di incenerimento prevista dal nuovo Piano risulta sovradimensionata rispetto ai residui eventualmente “valorizzabili energeticamente” , rendendo inutile la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo;
- contrariamente a quanto sostenuto dal Piano, il quadro emissivo regionale risulterà peggiorativo rispetto alla situazione attuale, in quanto si bruceranno 40.000 t/a in più;
- l’impiantistica dedicata al riciclo e al recupero di materia è del tutto carente nelle previsioni e, in larga parte, finalizzata a sostenere e mantenere l’impiantistica di incenerimento;
- non sono stati forniti dati e analisi su possibili impatti sulla salute umana, né su altri fattori sensibili (biodiversità, flora, fauna, suolo), comprese le produzioni agro-pastorali;
- non sono state effettuate le campagne di monitoraggio sullo stato di salute delle popolazioni interessate.
Per i cittadini che da 7 anni portano avanti
la battaglia opponendosi in tutti i modi democratici, anche con
pesanti sacrifici economici, sarà sempre più difficile contrastare
l'arroganza dei massimi decisori politici e affrontare gli
esorbitanti costi della giustizia.
Continueremo comunque la nostra battaglia su
tutti i fronti con gli strumenti democratici ancora a noi
accessibili, auspicando che anche altri possano farsi carico dei
nostri obiettivi e proseguire la lotta sul fronte legale.
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