Ci
risulta che l'Amministrazione Comunale di Macomer stia procedendo
all'approvazione di un nuovo “Regolamento sulla gestione dei
rifiuti urbani e assimilati” che è stato sottoposto all'esame
della competente Commissione, con l'intenzione di presentarlo e
approvarlo nel prossimo Consiglio Comunale del 3 ottobre.
Il
Regolamento proposto alla Commissione, e da noi esaminato, è
un Regolamento “tipo” ad uso dei Comuni predisposto dalla
Regione Sardegna, che ancora
oggi non si è dotata di una moderna Legge Regionale in materia, e
che è stato predisposto sulla base delle indicazioni di
un Piano dei Rifiuti Regionale ormai datato (2008) e
scaduto in quanto i suoi riferimenti temporali di programmazione si
concludevano nel 2012,
e quindi non può essere considerato neppure un atto di indirizzo.
In pratica, si propone OGGI di
approvare un Regolamento Comunale fondato su dati e proiezioni sulla
gestione dei rifiuti in Sardegna risalenti al 2006!
Il Regolamento è
assolutamente generico e decontestualizzato,
non tiene conto del quadro storico, sociale e ambientale di
Macomer, delle criticità e delle future prospettive di sviluppo,
anche alla luce delle importanti innovazioni a livello nazionale ed
europeo che hanno innescato un profondo processo di trasformazione
del sistema di gestione dei rifiuti urbani e richiedono urgentemente
un cambio di strategia. Si evidenzia una politica di
gestione vecchia e superata, che resiste nonostante i grandi
mutamenti intervenuti. Le
disposizioni e le norme proposte si fondano quasi
esclusivamente
su alcune indicazione del D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152, non
tenendo in nessun conto la più recente normativa nazionale e
comunitaria in materia.
Abbiamo inviato al
Sindaco e ai Consiglieri un documento con le nostre osservazioni e
proposte nel merito, nel quale abbiamo evidenziato e argomentato gli
aspetti di criticità più evidenti e indicato
sommariamente alcuni punti di miglioramento.
Riteniamo che
il Regolamento per la Gestione dei Rifiuti proposto debba ancora
subire una fase di notevole approfondimento e di confronto pubblico
prima
di poter avviare la discussione su un documento conclusivo, che non
sia un mero atto di indirizzo ma impegni concretamente
l'Amministrazione, insieme a tutti i soggetti coinvolti, verso
obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Giudichiamo
in termini molto negativi il mancato coinvolgimento dei cittadini
in una fase di grande rilevanza per le prospettive future della
gestione dei rifiuti nel nostro territorio. Una decisione che ci
induce a paventare un percorso politico e gestionale condizionato
ancora una volta dalle varie sensibilità e opinioni personali degli
amministratori di turno, quando non subalterno ad alleanze e
strategie politiche studiate a tavolino.
Eppure
il Comitato Non bruciamoci il Futuro ha richiesto già dal 5 Luglio
2013 un incontro col Sindaco e con la Giunta per riflettere sulle
problematiche dello smaltimento dei rifiuti ed avviare una proficua
collaborazione. L'incontro è stato da noi sollecitato nel mese di
Agosto,
ma
a tutt'oggi non abbiamo ancora avuto il piacere di incontrare i
nostri nuovi amministratori.
Ancora una volta ci vediamo costretti, nostro malgrado, a far arrivare alle Istituzioni la voce dei cittadini tramite comunicazioni scritte formali e comunicati stampa.
Ancora una volta ci vediamo costretti, nostro malgrado, a far arrivare alle Istituzioni la voce dei cittadini tramite comunicazioni scritte formali e comunicati stampa.
Ricordiamo
che numerose norme nazionali e comunitarie sanciscono l'obbligo
delle amministrazioni a garantire l'accesso all'informazione e la
partecipazione dei cittadini in materia di ambiente e ciclo di
trattamento dei rifiuti,
affinché i cittadini siano messi in grado di partecipare alla
formazione delle decisioni istituzionali relative al ciclo dei
rifiuti sin dalla fase istruttoria.
Auspichiamo
che la nostra richiesta trovi accoglimento al più presto e non si
proceda ad assumere atti e decisioni unilaterali e dunque
illegali.
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