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sabato 10 novembre 2012

Hanno fatto carta straccia dei diritti dei cittadini!




Violati i principi comunitari e nazionali sul rispetto della trasparenza e della pubblicità nelle gare per gli appalti pubblici.


Il 5 novembre, alle ore 9.30, sei rappresentanti del Comitato si sono recati presso la sede del Consorzio Industriale di Tossilo in liquidazione per partecipare alla seduta pubblica di apertura delle offerte relative al bando di gara per la realizzazione di una nuova linea di termovalorizzazione.

All'ingresso sono stati fermati dal responsabile del procedimento, il direttore del Consorzio Ing. Mario Rubattu, che ha chiesto il motivo della loro presenza. I cittadini hanno spiegato di trovarsi lì per assistere alla seduta pubblica di apertura delle buste, ma il direttore ha categoricamente impedito loro l’ingresso nella sala invitandoli a lasciare la sede del Consorzio in quanto, a suo dire, la seduta era riservata ai legali rappresentanti delle ditte partecipanti al bando di gara.

I cittadini hanno fatto presente che secondo il bando di gara la seduta sarebbe dovuta essere pubblica. Secondo il direttore, invece, la seduta era dedicata ad un controllo della regolarità della documentazione e i cittadini non potevano partecipare; aggiungeva che, successivamente, avrebbero potuto fare richiesta di accesso agli atti. I cittadini hanno rimarcato di voler partecipare alla seduta ai soli fini conoscitivi della regolarità delle procedure e non hanno in alcun modo dato ad intendere di voler intervenire nel merito, come invece dichiarato alla stampa dal direttore Rubattu (“Mi è sembrato che la delegazione del Comitato volesse presenziare alla seduta per intervenire sul merito di una procedura tecnica. Per questo ho impedito loro l'ingresso”). Il direttore ha comunque ribadito la sua ferma opposizione ed ha allontanato i cittadini, i quali lo hanno informato che avrebbero segnalato il fatto alle forze dell'ordine.

Si è purtroppo ripetuto uno schema diventato ormai abituale in questa triste vicenda, che ha visto da una parte i cittadini chiedere il rispetto del loro diritto ad essere informati e a partecipare, e dall'altra i responsabili del Consorzio Industriale in liquidazione chiudere loro la porta in faccia. Come in altre occasioni, hanno salvato la forma, dichiarando nel bando che la seduta sarebbe stata pubblica, ma poi, nella sostanza, ci hanno letteralmente sbattuto fuori. Forse la forma è stata salvata, almeno sulla carta, ma  certamente non  la sostanza!

La triste novità è che questa volta i cittadini, considerata la gravità dei fatti, si sono trovati loro malgrado nella situazione di dover segnalare l'accaduto al commissariato di Polizia, in quanto hanno ritenuto che sia stato compiuto un vero e proprio abuso, le cui conseguenze, in questo caso, ledono profondamente e irrimedialmente i principi democratici di trasparenza e di tutela degli interessi dei cittadini.

Il Consorzio Industriale in liquidazione è un ente pubblico, che ha predisposto un bando pubblico nel quale si prevede una seduta pubblica, alla quale i cittadini hanno tutto il diritto di partecipare. Per similitudine, si tratta dello stesso diritto che esercita il cittadino quando partecipa al Consiglio Comunale. E questo diritto non lo concede il Consorzio col bando di gara, né tantomeno l'ing. Rubattu, ma è sancito e tutelato dalle norme di legge.

Infatti, secondo i più recenti orientamenti della giurisprudenza amministrativa, gli adempimenti concernenti la verifica dell'integrità dei plichi contenenti l'offerta e l'apertura delle buste contenenti le offerte tecniche devono svolgersi in seduta pubblica . La pubblicità delle sedute della commissione di gara risponde all'esigenza di tutela non solo della parità di trattamento dei concorrenti, ma anche dell'interesse pubblico alla trasparenza e all'imparzialità dell'azione amministrativa, le cui conseguenze negative sono difficilmente apprezzabili una volta aperti i plichi, cioè in mancanza di un riscontro immediato.

In conclusione, poiché l'ing. Rubattu si è permesso di fare un processo alle nostre intenzioni, i cittadini non potranno più esercitare il loro diritto a meno che si annulli il bando di gara e si riavvii tutta la procedura.


Quale è stata la reazione della comunità rispetto ad un fatto così grave?


Numerosi cittadini, vuoi per solidarietà o per semplice curiosità, ci hanno avvicinato per chiederci informazioni sull'accaduto o esprimere le loro opinioni in merito.

E i nostri amministratori? I nostri politici? Niente, da nessuna parte politica. Nessuno di loro ha ritenuto opportuno dire mezza parola, tantomeno (figuriamoci!) prendere le distanze da un tale incivile comportamento, né privatamente né pubblicamente. Un grande segnale di apertura e di speranza per il nostro futuro.

Chi si assumerà la responsabilità morale di tutto questo?
 

Andremo avanti comunque, sappiamo di non essere soli!













 
















1 commento:

  1. Solo oggi, domenica 24 gennaio 2016, leggo e casco dalle nuvole: possibile che un argomento sul quale si potrebbero scrivere libri su libri, non ha un commento a distanza di anni?
    raisara@tiscali.it

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