Violati i
principi comunitari e nazionali sul rispetto della trasparenza e
della pubblicità nelle gare per gli appalti pubblici.
Il 5 novembre,
alle ore 9.30, sei rappresentanti del Comitato si sono recati presso
la sede del Consorzio Industriale di Tossilo in liquidazione per
partecipare alla seduta pubblica di apertura delle offerte relative
al bando di gara per la realizzazione di una nuova linea di
termovalorizzazione.
All'ingresso sono stati fermati dal responsabile del procedimento, il
direttore del Consorzio Ing. Mario Rubattu, che ha chiesto il motivo
della loro presenza. I cittadini hanno spiegato di trovarsi lì per
assistere alla seduta pubblica di apertura delle buste, ma il
direttore ha categoricamente impedito loro l’ingresso nella sala
invitandoli a lasciare la sede del Consorzio in quanto, a suo dire,
la seduta era riservata ai legali rappresentanti delle ditte
partecipanti al bando di gara.
I cittadini hanno fatto presente che secondo il bando di gara la
seduta sarebbe dovuta essere pubblica. Secondo il direttore, invece,
la seduta era dedicata ad un controllo della regolarità della
documentazione e i cittadini non potevano partecipare; aggiungeva
che, successivamente, avrebbero potuto fare richiesta di accesso
agli atti. I cittadini hanno rimarcato di voler partecipare alla
seduta ai soli fini conoscitivi della regolarità delle procedure e
non hanno in alcun modo dato ad intendere di voler intervenire nel
merito, come invece dichiarato alla stampa dal direttore Rubattu
(“Mi è sembrato che la delegazione del Comitato volesse
presenziare alla seduta per intervenire sul merito di una procedura
tecnica. Per questo ho impedito loro l'ingresso”). Il direttore
ha comunque ribadito la sua ferma opposizione ed ha allontanato i
cittadini, i quali lo hanno informato che avrebbero segnalato il
fatto alle forze dell'ordine.
Si è
purtroppo ripetuto uno schema diventato ormai abituale in questa
triste vicenda, che ha visto da una parte i cittadini chiedere il
rispetto del loro diritto ad essere informati e a partecipare, e
dall'altra i responsabili del Consorzio Industriale in liquidazione
chiudere loro la porta in faccia. Come in altre occasioni, hanno
salvato la forma, dichiarando nel bando che la seduta sarebbe stata
pubblica, ma poi, nella sostanza, ci hanno letteralmente sbattuto
fuori. Forse la forma è stata salvata, almeno sulla carta, ma certamente non la sostanza!
La
triste novità è che questa volta i cittadini, considerata la
gravità dei fatti, si sono trovati loro malgrado nella situazione
di dover segnalare l'accaduto al commissariato di Polizia, in quanto
hanno ritenuto che sia stato compiuto un vero e proprio abuso, le
cui conseguenze, in questo caso, ledono profondamente e
irrimedialmente i principi democratici di trasparenza e di tutela
degli interessi dei cittadini.
Il
Consorzio Industriale in liquidazione è un ente pubblico,
che ha predisposto un bando pubblico nel quale si prevede una
seduta pubblica, alla quale i
cittadini hanno tutto il diritto di partecipare. Per similitudine, si
tratta dello stesso diritto che esercita il cittadino quando
partecipa al Consiglio Comunale. E questo diritto non lo concede il
Consorzio col bando di gara, né tantomeno l'ing. Rubattu, ma è
sancito e tutelato dalle norme di legge.
Infatti,
secondo i più recenti orientamenti della giurisprudenza
amministrativa, gli adempimenti concernenti la verifica
dell'integrità dei plichi contenenti l'offerta e l'apertura delle
buste contenenti le offerte tecniche devono svolgersi in seduta
pubblica . La pubblicità delle sedute della commissione di gara
risponde all'esigenza di tutela non solo della parità di trattamento
dei concorrenti, ma anche dell'interesse pubblico alla trasparenza e
all'imparzialità dell'azione amministrativa, le cui conseguenze
negative sono difficilmente apprezzabili una volta aperti i plichi,
cioè in mancanza di un riscontro immediato.
In conclusione, poiché l'ing. Rubattu si è permesso di fare un
processo alle nostre intenzioni, i cittadini non potranno più
esercitare il loro diritto a meno che si annulli il bando di gara
e si riavvii tutta la procedura.
Numerosi cittadini, vuoi per solidarietà o per semplice curiosità,
ci hanno avvicinato per chiederci informazioni sull'accaduto o
esprimere le loro opinioni in merito.
E i nostri amministratori? I nostri politici? Niente, da nessuna
parte politica. Nessuno di loro ha ritenuto opportuno dire mezza
parola, tantomeno (figuriamoci!) prendere le distanze da un tale
incivile comportamento, né privatamente né pubblicamente. Un grande
segnale di apertura e di speranza per il nostro futuro.
Chi si assumerà la responsabilità morale di tutto questo?
Andremo avanti comunque, sappiamo di non essere soli!
Solo oggi, domenica 24 gennaio 2016, leggo e casco dalle nuvole: possibile che un argomento sul quale si potrebbero scrivere libri su libri, non ha un commento a distanza di anni?
RispondiEliminaraisara@tiscali.it