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martedì 10 gennaio 2012

...intanto a Olbia...




...e mentre a Macomer qualche politico e un consorzio in liquidazione fanno di tutto per costruire un nuovo forno da 60.000 tonnellate, rischiando di perdere capra e cavoli, ecco cosa succede a Olbia...

(Vi ricordiamo che la prossima assemblea del Comitato sarà il giorno sabato 14 gennaio dalle ore 15:30 alle ore 16:30, non mancate!)


L'Unione Sarda-Edizione di mercoledì 04 gennaio 2012 - Cronaca di Olbia
AMBIENTE. L'attività della commissione consiliare illustrata dal presidente

«No al termovalorizzatore»

Benedetto Cristo: «Bruciare i rifiuti non serve»

Il futuro della discarica di Spiritu Santu è uno dei problemi più importanti che l'amministrazione dovrà risolvere nel 2012: la Coalizione è contraria al termovalorizzatore.

Alcune delle grane peggiori che la città dovrà affrontare nei prossimi anni sono strettamente legate all'ambiente. Il Galsi, la discarica di Spiritu Santu. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani tramite il termovalorizzatore o la raccolta differenziata porta a porta. La riqualificazione del golfo di Olbia. La realizzazione di nuovi parchi urbani. Si tratta di sfide molto impegnative, di argomenti scottanti che verranno gestite prevalentemente dalle mani di due tecnici, due naturalisti, appena diventati politici: l'assessore all'ambiente Giovanna Spano e il presidente della commissione consiliare, Benedetto Cristo. Quest'ultimo sta lavorando dietro le quinte per ottenere i risultati che la coalizione civica inserì nel suo programma: no alla centrale Galsi, no all'allargamento della canaletta del golfo e no al termovalorizzatore. «Chiamiamolo con il suo vero nome: inceneritore», interviene Benedetto Cristo.
LA DISCARICA In sei mesi, la commissione all'ambiente si è riunita diciotto volte e ha affrontato tutti i temi più delicati del settore. Il presidente li elenca e spiega quali sono i motivi delle scelte fatte finora: «Partiamo dalla discarica di Spiritu Santu. Abbiamo fatto dei sopralluoghi, la struttura è gestita da professionisti molto capaci che lavorano nel Cipnes. All'apparenza, sembra tutto in ordine. Però abbiamo notato del percolato e lo abbiamo segnalato. Ci hanno risposto che si è verificata una perdita di recente e se ne stanno occupando. Da quanto ci risulta, la discarica potrebbe durare ancora circa due anni. Chiaramente, rappresenta un problema da risolvere». Ed ecco l'argomento seguente, strettamente connesso: «Il Comune deve prendere una decisione per lo smaltimento dei rifiuti. Noi intendiamo promuovere la raccolta porta a porta, per riuscire a ottenere il riciclo del 90 per cento dei rifiuti. In questo modo, renderemo inutile la costruzione di un inceneritore».
I PERICOLI Benedetto Cristo è dell'opinione che costruire un termovalorizzatore rappresenti un pericolo per la salute pubblica: «L'atmosfera sarà riempita di fumi e polveri di scarico. Le ceneri nocive finiranno in discariche speciali, che andranno costruite. E dunque, non è vero che verranno eliminate le discariche. Le acque di scarico inquineranno le falde sotterranee. E poi c'è l'aspetto peggiore, rappresentato dalla diossina: nemico mortale di ogni essere vivente, in grado di provocare tumori e malformazioni. L'inceneritore non risolve i problemi dei rifiuti eliminandoli, ma trasformandoli da visibili a invisibili. Molto più pericolosi». Allo studio del Comune c'è la struttura di smaltimento dei rifiuti di Vedelago, comune del trevigiano: non si brucia nulla, si separano i rifiuti per categorie e si riciclano. «Rimane solo una piccola percentuale che non si potrà riciclare: ne faremo compost» conclude Cristo, che intende coinvolgere la società di Vedelago, in qualità di consulente, per risolvere la grana dei rifiuti.
Claudio Chisu

3 commenti:

  1. La chiara posizione del Presidente della Commissione Ambiente del Comune è il frutto del lavoro di mesi del nostro Comitatoperlambiente che ha fatto conoscere l'esperienza di Vedelago e che al fine è stata invitata e ricevuta dal Sindaco, Assessore all'Ambiente e Presidente della stessa commissione.
    Per rendere ancora più forte la Nostra proposta stiamo raccogliendo firme per chiedere al Presidente della Provincia di abbandonare l'idea inceneritore a favore di un centro ricliclo vedi link: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cronaca/2011/11/20/news/firme-contro-l-inceneritore-5312875

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  2. la destinazione finale del corridoio sassari-olbia di cui parlano i sindaci di macomer e borore. In attesa del nuovo " termovalorizzatore del nord sardegna " raccontano nelle favolette della buona notte, " noi mettiamo in sicurezza l'mpianto di tossilo ". Chissà cosa ci racconteranno tra qualche anno, quando nel resto della Sardegna avranno gli impianti che noi oggi rifiutiamo come filosofia e noi dovremmo fare la battaglia per procurare la m..da da bruciare nel "mostro". ( tra virgoletta le dichiarazioni testuali dei nostri sindaci di macomer e borore ) nell'era di internet verba manent.

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  3. A fora sos pappadores12 gennaio 2012 alle ore 15:04

    NO INCENERITORE
    Oppi,Biccai,Muzzu,Scanu,Uda,Ghisu,sono ormai solo dei nomi di persone qualsiasi, in comodato, per amministrare ad personam voto di scambio e interessi di bottega.
    Salute,ambiente,lavoro e benessere dei cittadini invece rappresentano sempre più dei valori dai quali questi foschi personaggi sembrano sempre più volersi tenere lontani come se non ci fossero in campo alternative molto più valide rispetto alle loro scelte. Parlano di amministrazione pubblica dei servizi locali, tanto è vero che la loro buona amministrazione ha portato a vedere aumentate le tariffe e le bollette Tarsu a ns. carico già 2 volte in tre anni di Giunta Sardo/forzista. Confidiamo in una liberalizzazione dei servizi che porti sopratutto all'eliminazione delle presidenze e consigli di amministrazione delle società come la Tossilo Spa, e che porti alla riduzione in modo significativo dei costi a carico dei cittadini.
    C'è chi sta prendendo coscienza di questo anche in Sardegna e il caso di Olbia lascia testimoniare di come non siano sempre gli interessi a prevalere di fronte ai valori comuni per il benessere sociale.
    Confidiamo in larga parte che anche qui nel Marghine ci possano essere persone all'altezza della situazione che lungi dalle appartenenze politiche sappiano distinguersi in quelli che sono il rappresentare gli interessi di tutti i cittadini.
    Sarà di stimolo a tutti ora vedere che succederà a Macomer,quando di fronte allo spopolamento progressivo,ci rimane solo la consapevolezza che chi non ci rappresenta più abbia fatto tutto il possibile per accelerare questo fenomeno.Ma chi investe più in un territorio invaso dalla diossina che ci ritroviamo ovunque , nei pascoli, nelle coltivazioni, nelle acque, nelle piante, chi può se ne andrà il più lontano possibile almeno per vivere in un ambiente sano,stanco di vedere arrivare la M.... all'inceneritore su camion sempre meno carichi perché da altre parti hanno capito la migliore ricchezza è la salvaguardia dell'ambiente.

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