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martedì 29 marzo 2011

La capra e i cavoli

Spesso i proverbi e i modi di dire, frutto della saggezza popolare, possono essere molto utili a descrivere con immediatezza alcune situazioni.
Qualcuno ne va proponendo diversi che ben si adattano alla situazione che stiamo vivendo ultimamente, come per esempio “restare con un pugno di mosche” oppure “tanto va la gatta al lardo…”, o ancora “pretendere la botte piena e la moglie ubriaca”.
Noi invece preferiamo quello che vuole “salvare capra e cavoli”. Vi spieghiamo perché.

I nostri amministratori affermano che spegnere l’inceneritore senza aver realizzato un nuovo impianto rischia di far saltare il sistema si sta realizzando a Tossilo, in quanto l’inceneritore è necessario per chiudere tutto il ciclo di trattamento dei rifiuti. Riconoscono che l’attuale inceneritore è molto pericoloso, un ferrovecchio, e che bisogna metterlo in sicurezza per far fronte all’emergenza sanitaria di oggi, non di domani. E cosa si inventano? Chiedono, ed ottengono un pacco di soldi da investire nella costruzione di un nuovo, grande inceneritore. Ipotizzano però 4/5 anni per la sua costruzione e altri 4/5 di attività prima di sua una possibile chiusura definitiva (quando si realizzerà un altro inceneritore nel Nord Sardegna). Secondo la loro proposta, l’emergenza dell’oggi (2011) potrà essere fronteggiata nel 2019, cioè tra 8 anni minimo. Ma 8 anni non sono oggi, sono già domani! Tra l’altro, qualcuno dovrà anche convincere i cittadini che dal nuovo inceneritore usciranno solo violette.

Noi, al contrario di come vanno dicendo, chiediamo da tempo di confrontarci sul problema di oggi, da tempo proponiamo una soluzione immediata:
creare un Centro di Riciclo Integrale, e solo quando questo sarà realizzato ed in grado di funzionare, spegnere definitivamente l’inceneritore.

Cosa potrà trattare il Centro? 
Grazie alle nuove tecnologie ormai collaudate e ampiamente disponibili sul mercato, il Centro potrà trattare tutti i rifiuti, arrivando ad un’effettiva chiusura del ciclo dei rifiuti con realizzazione di consistenti risorse economiche
Tutti i rifiuti sarebbero trattati su piattaforme di differenziazione manuale e meccanica (alcune delle quali  già in fase di realizzazione a Tossilo), per il recupero dei materiali da re-immettere sul mercato (carta, cartone, plastica, vetro, ferro,...). Le piattaforme di differenziazione potrebbero inoltre recuperare ulteriori importanti frazioni anche dal PLASMIX (una miscela di plastiche  eterogenee attualmente inviata ad incenerimento) e, infine, la frazione secca non ulteriormente differenziabile potrebbe essere trattata tramite estrusione a freddo per la produzione della “sabbia sintetica”, un granulato attualmente molto richiesto dal mercato per la realizzazione di numerosi manufatti per esterni, come aggregante nelle malte cementizie, ecc..

Quanto tempo è necessario perché questo avvenga? MENO DI 1 ANNO!
Infatti, considerato che:

1. a detta dei responsabili, a Tossilo sono già in fase di realizzazione alcune piattaforme di riciclo
2. le tecnologie necessarie sono reperibili sul mercato
3. a Tossilo esistono già le infrastrutture necessarie
4. i soldi non mancano, infatti si dispone di € 20 milioni
5. non mancheranno i clienti, perché i Comuni che attualmente conferiscono a Tossilo, a prezzi esorbitanti che scaricano sui cittadini, sicuramente saranno interessati a conferire gratuitamente ad un Centro di Riciclo, che restituisce loro € 120 a tonnellata di plastica e rimborsa una parte delle spese di trasporto.
Si stima che il Centro potrebbe essere operativo già nel giro di 6 mesi, a partire dalla necessarie autorizzazioni. Quando il Centro sarà in grado di operare in autonomia, solo allora, si dovrà chiudere l’inceneritore di Tossilo!

Quanti addetti potrebbe occupare il Centro Riciclo?
Circa 100, sicuramente molti di più degli attuali occupati nell'inceneritore.

Dobbiamo farlo oggi, non domani!

Dunque, cari amministratori, decidete subito cosa volete fare. Cosa è necessario? Una volontà politica forte e condivisa, sedersi tutti insieme intorno ad un tavolo e decidere se conviene salvare la capra o i cavoli (l’inceneritore o il centro riciclo). Perché, in questo caso, tutti e due insieme non si possono proprio tenere!
Noi vogliamo salvare oggi, e anche domani, la salute, il lavoro, l’ambiente per tutto il nostro territorio.

Rinnoviamo la nostra richiesta di confronto aperto già fatta agli amministratori e al Consorzio Industriale


4 commenti:

  1. Oggi, sulla Nuova Sardegna, Federico Castori, consigliere comunale e provinciale, dice che:
    1° - l'impianto di Tossilo è al minimo delle emissioni dannose, per la prima volta da 17 anni. Ci spieghi allora perchè pochi giorni fa (il 26) in conferenza stampa lo descriveva come un ferro vecchio, se invece sta funzionando meglio di prima!
    2° - L'impianto non da affidabilità per il futuro. Ci spieghi allora perchè negli ultimi 2 anni, da quando lui è vice presidente della Tossilo S.P.A., ha permesso che il numero dei comuni che conferiscono a Tossilo raddoppiasse, arrivando a comprendere anche tutta la provincia di Oristano: a 81 nel 2008 sono passati a 157 nel 2010! Quanti se ne sono aggiunti nel 2011?
    3° - Afferma anche che "nessuno dice che fare oggi con quell'impianto". Se non ha capito neanche durante il dibattito pubblico, provi a rileggere su questo blog la proposta del Comitato e risponda nel merito. Piuttosto ci dica Lei, vice presidente, cosa farà dei rifiuti dei 157 comuni durante i 5 anni necessari per costruire il nuovo inceneritore. Continuerà a bruciarli in un impianto inaffidabile?

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  2. «Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.»

    Gandhi

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  3. Perchè tutte queste elucubrazioni sulle 200 t/anno?
    L'unica cosa realmente interessante, nel documento a cui fa riferimento Federico Castori, è che viene dimostrato, senza ombra di dubbio nè equivoci di sorta, che Vedelago può trattare tutti i rifiuti, anche quelli cosidetti "indifferenziati" che noi bruciamo, perchè LE TECNOLOGIE ESISTONO, SONO STATE SPERIMENTATE E SONO SUL MERCATO! Ognuno può attrezzare il suo centro riciclo adeguandolo agli obiettivi che vuole raggiungere e alle quantità che vuole trattare! Tossilo deve gestire più di 200 t/anno? Bene, si dovrà dotare di più linee di trattamento e serviranno più posti di lavoro (che non ci fanno schifo!).
    Alcuni Comuni non fanno bene la differenziata? Allora dovranno pagare di più per conferire al Centro Riciclo e i loro rifiuti saranno "differenziati" all'interno del Centro su piattoforme speciali. Al contrario, i Comuni virtuosi che differenziano bene potranno conferire gratuitamente.
    Ma insomma, li vogliamo fare questi posti di lavoro per tutti oppure facciamo finta?
    E non disprezziamo i filosofi, ci hanno insegnato che si deve usare la testa anche per pensare, non solo per grattarsela!

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  4. La Dott.ssa Farci che ha trovato il tempo per chiedere alla Provincia di Treviso il documento a cui fa riferimento Federico Castori, potrebbe prendere a modello un buona pratica di democrazia e consegnare il documento che gli chiediamo da mesi, infatti non solo a Treviso gli atti della pubblica amministrazione sono pubblici, ma anche al Consorzio di Tossilo come in tutta Italia.
    Per chi vuole approfondire; http://nonbruciamocimacomer.blogspot.com

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