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venerdì 3 dicembre 2010

La nostra proposta alternativa



La nostra proposta alternativa all’incenerimento, che punta alla realizzazione di un Centro di Riciclo Integrale a Tossilo, parte da un problema di cruciale interesse, quello della salute, affrontato non solo dalla comunità scientifica, ma anche da parte del legislatore, quando afferma che ”I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente” (D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152 art.2).
E’ ormai dato assodato che il recupero dei materiali ed il loro effettivo riutilizzo comporta impatti ambientale e sanitari decisamente minori ed un risparmio energetico ben superiore all’energia recuperabile attraverso la loro termodistruzione. Il minor impatto ambientale del riciclo/recupero ecc. risulta confermato anche dal rapporto CEWAP, rapporto al di sopra di ogni sospetto in quanto commissionato dalla Confederazione dei gestori di impianti di incenerimento.
La nostra proposta per la realizzazione di un Centro di riciclo integrale a Tossilo, alternativo all’incenerimento, è stata messa a punto con la collaborazione di esperti del settore del recupero e del riciclo e prevede che il Centro possa trattare il 100% di tutti i rifiuti prodotti nel nostro ambito territoriale di riferimento:
  • l’umido e i materiali provenienti dalla raccolta differenziata (carta, cartone, vetro, metalli, plastica, legno, etc.)
  • la frazione secca indifferenziata che residua dalla raccolta
  • la frazione secca non ulteriormente differenziabile
  • pannolini e pannoloni
arrivando ad un’effettiva chiusura del ciclo dei rifiuti e alla realizzazione di consistenti risorse economiche.
Tutti i rifiuti sarebbero trattati su piattaforme di differenziazione manuale e meccanica (alcune delle quali già in fase di realizzazione a Tossilo) e, infine, la frazione secca non ulteriormente differenziabile potrebbe essere ulteriormente trattata per la produzione della “sabbia sintetica”, un particolare granulato che può essere utilizzato nel settore dello stampaggio e in edilizia come sostituto della sabbia nei calcestruzzi, come aggregato alleggerente nelle malte cementizie, come legante per manufatti in cemento, ecc.
Il Centro potrebbe dotarsi anche di un impianto per il recupero di pannolini e pannoloni (pari al 3% del totale dei rifiuti) che per il 77% finiscono in discarica e per il 23% vengono inceneriti. Col nuovo sistema sarà possibile  ricavare sali organici, materiali cellulosici e polimeri plastici da riutilizzare.
Tramite queste linee di produzione si può chiudere il ciclo dei rifiuti, proponendo per tutti gli scarti una soluzione alternativa all’incenerimento e allo smaltimento in discarica.
Soltanto una percentuale tra il 4/5% di tutti i rifiuti dovrà andare in discarica, una quantità molto modesta se confrontata alla frazione solida che residua dall’incenerimento, circa il 25% di tutta la massa di rifiuti che viene incenerita.
Non si può infatti dimenticare che gli inceneritori non eliminano affatto i rifiuti ma si limitano a ridurli in volume e che tali impianti non sono alternativi alle discariche in quanto ogni inceneritore necessita a sua volta di una discarica di servizio.
Naturalmente, nel percorso di valorizzazione dei rifiuti dovrà essere privilegiata la qualità della selezione, a beneficio anche dell’occupazione.
La questione dirimente, per le amministrazioni locali, dovrebbe essere individuata nel bilancio economico e nella qualità delle risorse in ballo, che nelle due filiere si presentano con caratteristiche di estrema diversità, considerata la grandissima differenza dell’impiantistica in gioco. Infatti la filiera “discarica/incenerimento” necessita di una enorme quantità di risorse, dato il costo della notevole impiantistica necessaria. La filiera “differenziazione/riciclo” utilizza una tecnologia a basso costo, ma sicuramente maggiore mano d’opera.
Si devono inoltre considerare i costi di gestione. Nel primo caso i Comuni sono costretti ad affrontare costi pesanti per il conferimento in discarica e all’inceneritore. Nel secondo caso, con la filiera raccolta/riciclo/ recupero, si attiva un meccanismo economico sicuramente vantaggioso: il Centro di Riciclo si autosostenta economicamente e restituisce ai Comuni i costi della raccolta e del trasporto degli imballaggi (circa il 60% dei rifiuti urbani), eliminando di fatto i costi di conferimento in discarica o all’incenerimento. Senza considerare i costi sanitari ed ambientali e quelli relativi allo smaltimento delle ceneri tossiche, ai controlli e ai monitoraggi ambientali.

Siamo consapevoli che la nostra proposta potrà trovare spazi di realizzazione solo se sostenuta da una volontà politica forte, responsabile e ampiamente condivisa, ma siamo anche convinti che solo una scelta coraggiosa potrà far decollare uno sviluppo economico moderno, democratico e “sostenibile” nel nostro territorio, a vantaggio dell’occupazione, della salute e dell’ambiente.

Siamo disponibili ad approfondire la praticabilità della nostra proposta in un confronto sereno con tutti i cittadini, con gli amministratori, con gli operai che lavorano all’inceneritore di Tossilo, il cui diritto al lavoro continueremo sempre a sostenere e ai quali non abbiamo mai guardato come nostra controparte in questo dibattito.

4 commenti:

  1. Ma a Tergu l'impianto che proponete è già in funzione e non tratta tutti i rifiuti. Quelli che non vengono raccolti con la differenziata vanno in discarica o all'inceneritore.

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  2. L'impianto di Tergu non è ancora completo in quanto manca la sezione di lavorazione della sabbia sintetica, cioè quella che chiude il ciclo.
    Prima di scrivere commenti è meglio leggere bene i documenti del comitato...

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  3. Cogliamo volentieri l'occasione per precisare ancora una volta al nostro anonimo interlocutore, e a quanti ancora insistono illogicamente su questa questione, che la nostra proposta si fonda sulla filosofia del riciclo/riuso già sperimentata a Vedelago e in fase di realizzazione a Tergu, il cui impianto, però, deve ancora essere completato con la linea di produzione delle sabbie sintetiche, che potrà trattare ulteriormente anche una buona parte dei rifiuti che residuano dalla raccolta differenziata.
    Per Tossilo, noi proponiamo, oltre alle linee di trattamento che abbiamo visitato a Tergu, la realizzazione di un’ulteriore piattaforma di differenziazione manuale e meccanica dedicata ai rifiuti eventualmente non compresi nella raccolta differenziata, e, naturalmente, la linea di produzione delle sabbie sintetiche. Si potrà in questo modo avviare un riciclo integrale dei rifiuti altrimenti non recuperabili.
    La minima percentuale residua di inerti potrebbe andare in discarica o, invece, essere trattata ulteriormente con altre tecnologie già disponibili e generare energia a basso costo (dissociatore molecolare, etc…). Queste ultime tecnologie sono ritenute da molti preferibili all’accumulo in discarica.
    Come ci hanno detto gli amministratori e i tecnici di Tergu, il vero problema in campo è la volontà politica, non certamente la tecnologia!

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  4. il centro di Tergu è il futuro del ciclo dei rifiuti!!riutilizzo e possibilità di creare posti di lavoro e un grande indotto x l'utilizzo dei prodotti derivanti dall'impianto stesso!!sarebbe una bellissima cosa riuscire a creare delle conferenze con i comuni vicini a Macomer x proporre questa soluzione!gli inceneritori non sono la soluzione..sono il problema!

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