Quasi
totalmente assente dalla recente campagna elettorale per il rinnovo del
Consiglio comunale, la questione ambientale e della gestione dei rifiuti,
sembrerebbe improvvisamente dover diventare il centro del programma della nuova
Giunta di Macomer appena insediatasi. A dichiararlo in questi giorni è la
stessa maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Succu, ma le parole
utilizzate per supportare questo impegno, più che tranquillizzare, preoccupano.
Non si discostano infatti, quelle parole, dalle inesattezze e dalla consueta
abitudine che ha caratterizzato la maggioranza uscente a nascondere le proprie
gravi responsabilità sulla scelta operata dalla Regione di realizzare un nuovo
inceneritore a Tossilo contro gli interessi di Macomer. Una scelta che condizionerà
pesantemente lo sviluppo della città e dell'intero Marghine al di la della
volontà degli amministratori locali che si succederanno alla guida del
territorio nel prossimo futuro.
Si
vuole fare intendere alla cittadinanza che l'impegno dell'amministrazione Succu
sarà tutto rivolto, col potenziamento della raccolta differenziata, alla
riduzione della produzione dei rifiuti per consentire un "progressivo abbandono dello smaltimento per
incenerimento". Ancora una volta si gioca sull'ambiguità delle parole
per nascondere che, comunque si evolva la situazione della raccolta
differenziata a Macomer, il nuovo inceneritore, qualora diventasse operativo,
lo rimarrà fino al 2030 (come previsto dal nuovo Piano regionale dei rifiuti)
condizionando pesantemente tutte le scelte delle amministrazioni locali in tema
di sviluppo nel settore ambientale e non solo. Anche qualora Macomer
raggiungesse le percentuali di differenziazione più alte possibili, l'impianto
continuerebbe a incenerire rifiuti indifferenziati per un quantitativo pari a
60.000 t/anno (il doppio di quanto inceneriti precedentemente), provenienti dal
bacino centro-settentrionale della Sardegna. Cambiano gli interpreti, ma il
copione rimane lo stesso! Il nuovo assessore all'Ambiente Andrea Rubattu, a parole
contrario alla realizzazione del nuovo inceneritore, accetta questa lettura dei
fatti ponendosi nella condizione di svolgere la funzione del paroliere di un
copione scritto da altri perché lui lo interpreti per nascondere le gravi
responsabilità che la politica che guida il Comune ha avuto nell'approvazione
del nuovo inceneritore.
Pur
non essendo supportata da alcun documento deliberativo del Consiglio comunale,
infatti, è stata proprio l'amministrazione del sindaco Antonio Succu ad
avvalorare la realizzazione dell'impianto. In nessuna delle Conferenze di
servizio convocate per verificare la fattibilità dell'intervento, infatti, i
rappresentanti del Comune hanno sollevato perplessità o opposizioni anche
laddove, nelle stesse conferenze, erano emersi elementi di grave criticità
sulla sostenibilità ambientale, sanitaria e persino industriale del progetto
proposto. Quelle stesse criticità che il Comitato Non Bruciamoci il Futuro e
l'Associazione Zero Waste Sardegna hanno raccolto per supportare il loro ricorso
amministrativo accolto dal Tar Sardegna, respinto dal Consiglio di Stato e
totalmente ignorato dall'amministrazione di Macomer. L'amministrazione di
Macomer, rappresentata in sede di Conferenze di servizio VIA/AIA dall'allora assessore
all'ambiente Marco Gordini, ha espresso parere favorevole alla sua
realizzazione, sostenendo indebitamente le posizioni della Regione.
Il
dibattito aperto sulla questione ambientale dal neo eletto sindaco e dalla
maggioranza che si appresta a governare la città appare inoltre quasi surreale.
Lo si vorrebbe derubricare a una mera questione legata solamente al buon esito
della raccolta differenziata di Macomer laddove le implicazioni che coinvolgono
Macomer e il Marghine, in questo settore, hanno una valenza di carattere
regionale ben più complessa e importante. Si rimuove colpevolmente il fatto che
l'intero sistema di trattamento dei rifiuti di Tossilo, secondo per importanza
in Sardegna dopo quello di Cagliari, vive da oltre dieci anni una situazione
amministrativa a dir poco singolare e preoccupante con una società mista, la
Tossilo Spa, ormai di sola proprietà pubblica guidata da un ente (il Consorzio
industriale di Tossilo) sottoposto a liquidazione da circa 10 anni; ci si
dimentica che la stessa Tossilo Spa è stata più volte raggiunta da disposizioni
di diffida da parte della Provincia di Nuoro per gravi inadempienze riguardo al
rispetto dell'Autorizzazione Integrata Ambientale e che recentemente la linea
di compostaggio, di competenza della società, è stata interessata da un
incendio che ha provocato preoccupazione fra le comunità e gli operatori delle
campagne del Marghine. Ci risulta che almeno un secondo incendio si sia
sviluppato successivamente nel silenzio delle istituzioni. Ci si dimentica che
ancora siamo in attesa di conoscere i risultati delle analisi sulla morie di
api denunciata in occasione del primo incendio e se le numerose inadempienza e
irregolarità contestate alla Tossilo SpA siano state sanate. Ci si dimentica infine che sull'appalto del nuovo
inceneritore, solo un anno fa è emersa la notizia di un'inchiesta giudiziaria
che, a quanto emerso dagli organi di stampa, vorrebbe capire la correttezza
degli aspetti amministrativi delle procedure di aggiudicazione.
Sono
questi solo alcuni esempi delle innumerevoli incongruenze di un sistema di
trattamento dei rifiuti che gravano pesantemente sulla vita delle comunità
locali dell'intera Provincia di Nuoro e che per questo avrebbero richiesto un
approccio ben più serio e meno parolaio di quello messo in campo in questi
giorni dalla nuova amministrazione di Macomer. Non c'è soluzione ai problemi
anche complessi delle comunità se non partendo dalla verità e visti i
presupposti di questo dibattito surreale, ci attendiamo altri anni di contrasti
e opposizioni sul tema della gestione dei rifiuti e delle politiche ambientali.
A meno che la nuova amministrazione non riprenda a ragionare partendo dai fatti
ed evitando di utilizzare le ambiguità del passato per nascondere le proprie
responsabilità.
Nessun commento:
Posta un commento