Quattro anni fa Giorgio
Moretti, capoturno presso l’inceneritore Asm di Maratta, moriva a causa di un
tumore a un polmone. Due anni dopo la stessa sorte toccava a un suo collega,
mentre altri due operai presentavano a loro volta la medesima malattia.
Ora i familiari delle due vittime e dei due operai colpiti da tumore hanno ottenuto l’autorizzazione a costituirsi parte civile contro l’Asm, accusata di avere la responsabilità dell’accaduto.
Ora i familiari delle due vittime e dei due operai colpiti da tumore hanno ottenuto l’autorizzazione a costituirsi parte civile contro l’Asm, accusata di avere la responsabilità dell’accaduto.
Dieci
persone, tra dirigenti e tecnici d’azienda, sono formalmente accusate di omicidio colposo e
lesioni gravi: l’azienda non avrebbe offerto le basilari garanzie di sicurezza
in un ambiente di lavoro in cui abbondano materiali altamente tossici. Tra gli
accusati, diversi ex amministratori di rilievo.
Il
giudice ha anche accolto la richiesta delle parti civili di chiamare in causa la
stessa azienda municipalizzata come responsabile civile. Nella prossima udienza
- fissata per l'11 aprile - il pm Elisabetta Massini e l'avvocato Parroni hanno
annunciato che presenteranno al giudice la richiesta di integrazione della
perizia compiute nel corso delle indagini preliminari sulla qualità ambientale
del sito di Maratta. Secondo la procura le malattie sopraggiunte sarebbero
strettamente legate alle mansioni lavorative svolte dai quattro presso
l'inceneritore.
Per
trentadue anni l’inceneritore ha ruminato e bruciato oltre il 50 per cento dei
rifiuti urbani della città e dell’intera provincia producendo, sin quando è
economicamente convenuto, energia elettrica (5 megawatt l’ora). Ma in uno
scambio diabolico, a leggere le pagine con cui il pubblico ministero Elisabetta
Massini avvisa gli indagati dello scempio di cui li ritiene responsabili, in
cui il rispetto per la sicurezza e la salute dei lavoratori e di tutta la
popolazione è stato sistematicamente trascurato.
Fonti:
è possibile sapere come e da chi viene tutelata la salute dei lavoratori di Tossilo?
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