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domenica 3 marzo 2019

A forni spenti l'inceneritore di Tossilo continua ad inquinare




Le recenti informazioni sulle azioni giudiziarie che hanno bloccato il cantiere per la realizzazione del nuovo inceneritore di Macomer hanno portato nuovamente il tema al centro dell'attenzione pubblica provocando un dibattito sui possibili sviluppi del sistema di trattamento dei rifiuti solidi urbani che fa capo al Consorzio industriale di Tossilo. Tra le cose dette emerge un commento su Facebook del consigliere comunale del Movimento 5 stelle che, riferendosi al Comitato Non Bruciamoci il Futuro, ha dichiarato "che, purtroppo, è diventato tanto anacronistico da essere composto dai soli vertici dimissionari che mai hanno convocato l'Assemblea per il rinnovo delle cariche e che sono riusciti a svuotare completamente il valore della battaglia comune! E, come al solito, peggio per tutti".

Evidentemente il Consigliere comunale ha una visione distorta su ciò che ha fatto il Comitato e dimostra di non conoscere gli impegni assunti all'unanimità  nell'ultima assemblea, dove il Coordinamento dimissionario ha accettato l'impegno gravoso, anche economicamente, di continuare la battaglia percorrendo la strada del ricorso amministrativo come unica e ultima possibilità per poter bloccare la realizzazione dell'opera la cui procedura autorizzativa appariva chiaramente illegittima. Senza l'azione puntuale e incessante del Comitato, soprattutto nella fase dei ricorsi amministrativi, probabilmente l'inceneritore sarebbe stato già in funzione.
La conclusione del percorso giudiziario, qualsiasi fosse stato il suo esito, avrebbe rappresentato la fine dell'esperienza del Comitato e quindi del ruolo del coordinamento già dimissionario.

Coerentemente con le decisioni assunte dall'assemblea in questi anni, Non Bruciamoci il Futuro ha sempre lavorato per il perseguimento degli obiettivi rispedendo al mittente i numerosi tentativi di trasformare un'esperienza di impegno civile su un tema specifico, in una battaglia politica di parte da utilizzare con fini diversi da quelli che il Comitato stesso aveva individuato come limiti del suo operare. Oggi che il Consiglio di Stato, su richiesta della Regione, ha rigettato la sentenza del Tar Sardegna che aveva annullato la procedura autorizzativa dell'opera, poichè illegittima, gli esiti della vicenda sono tutti legati alle scelte che farà la politica e, da qualche giorno, ai risultati che raggiungerà l'inchiesta aperta dalla magistratura ordinaria. Leggiamo quindi gli ultimi sviluppi con l'interesse di cittadini che continuano a preoccuparsi per le scelte che condizioneranno lo sviluppo sociale ed economico del territorio e la salute dei suoi abitanti. Non nascondiamo tuttavia il fatto che le novità emerse in questi giorni, sia in campo giudiziario che politico, confermano ampiamente le osservazioni proposte dal Comitato in questi anni contro la realizzazione dell'opera.

In questo disordinato dibattito emerso improvvisamente, non può tuttavia essere accettato il grave e gratuito attacco che i componenti del Coordinamento del Non Bruciamoci il Futuro hanno subito in questi giorni dall'esponente del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale che ci accusa di avere "svuotato completamente il valore della battaglia comune". Il giudizio sommario arriva proprio da chi in questi anni ha fatto una scelta politica candidandosi alla guida del Comune di Macomer pensando di poter capitalizzare a proprio vantaggio la battaglia contro la realizzazione dell'inceneritore sulla scia del lavoro fatto da altri. Colpisce che l'esponente pentastellato non trovi di meglio che accusare gratuitamente gli unici che in questi anni hanno promosso un'operazione di reale contrasto ad una scelta dannosa per il territorio. Coglie invece nel segno quando, riferendosi al proprio impegno contro la realizzazione dell'inceneritore, lo definisce "il nostro ululare alla luna". Giusto di questo, infatti, si è trattato. 

Il valore della battaglia intrapresa dal Comitato in questi lunghi anni è infatti ancora oggi sotto gli occhi di tutti. E' scritta nei numerosi documenti prodotti, nelle iniziative promosse, nel testo del ricorso al Tar Sardegna, nelle inequivocabili parole della sentenza dei giudici amministrativi di Cagliari, nelle denunce e negli esposti presentati alle istituzioni competenti. Neanche il responso del Consiglio di Stato, per chi abbia avuto la voglia di leggere le carte, ha minimamente intaccato il valore del lavoro svolto dal Comitato Non bruciamoci il futuro, dall'Associazione Zero Waste Sardegna, dall'Unione dei Comuni della Barbagia e da ISDE Sardegna. Mettere in discussione questa verità riduce il dibattito sul tema a semplice chiacchiericcio e qualifica la qualità di chi esprime questo giudizio come inadeguata ad affrontare il problema. Qualsiasi sviluppo avrà la vicenda, chi la vorrà cavalcare non potrà che farlo partendo da una lettura onesta e corretta di ciò che è stato e perseguendo una politica seria per una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.
Qualsiasi azione si voglia mettere in campo sul definitivo blocco di Tossilo si scontrerà infatti con le previsioni del nuovo Piano regionale dei Rifiuti della Giunta Pigliaru e del Decreto sul fabbisogno di inceneritori del governo Renzi, nei quali l'inceneritore di Tossilo è considerato strategico sia a livello nazionale che regionale. Provvedimenti contestati con puntuali osservazioni dal Comitato e "ignorati" dalla politica locale e regionale.
Una politica che, piuttosto che preoccuparsi dell'inutile rinnovo dei “vertici dirigenziali" di un Comitato che ha cessato la sua funzione, dovrebbe invece misurarsi sulla necessità della revisione del Piano rifiuti e dell'annullamento del Decreto inceneritorista (che invece il Ministro all'Ambiente pentastellato difende anche presso la Corte di Giustizia Europea!), richieste e provvedimenti alla portata del Movimento 5 Stelle, oggi al governo, e degli altri partiti politici che hanno dichiarato l'inutilità del nuovo inceneritore di Tossilo
Altrimenti si rimarrà nell'insignificanza o, peggio ancora, si continuerà solo ad ululare alla luna.

Gli ex componenti del coordinamento del Comitato NBF
Mauro Aresu, Franca Battelli, Bastiana Busio, Amalia Cadeddu, Nuccia Casu, Graziella Fancello, Maria Luisa Fancello, Sergio Pilia

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