La
vicenda del nuovo inceneritore di Tossilo in questi ultimi giorni sta
assumendo sempre più i connotati di una sporca
partita
dove la strategia della confusione, messa in atto dai nostri
amministratori oramai a corto di motivazioni credibili, costituisce
il fronte d’attacco alle proposte del Comitato che da due anni si
batte con responsabilità e correttezza per la realizzazione a
Tossilo e in altre parti della regione di un’alternativa
all’incenerimento.
Questa
tecnologia è inutile e particolarmente dannosa per la Sardegna,
anche in relazione alla presenza di numerose aziende che producono
carne, latte, formaggi, olio, frutta, vino e ortaggi.
Abbiamo
avuto
per
un
istante
la
sensazione
che
uno
degli
attori
principali
di
questa sporca partita,
il
Presidente
della
Tossilo
Spa
nonché
Vicesindaco
di
Macomer
Giovanni
Biccai,
stesse
per
abbandonare
il
campo,
dopo le sue dichiarazioni sulla
impossibilità
amministrativa
e
politica
di
portare
avanti
la
costruzione
di
un
nuovo
inceneritore,
ma dopo la richiesta di dimissioni abbiamo assistito al suo
immediato rientro, come se nulla fosse accaduto, nei ranghi della
compagnia del Revamping, con
l'annuncio
della
rimodulazione
del
bando
regionale
per la realizzazione
di un inceneritore “più piccolo”.
Gli
ultimi attacchi messi in campo provengono direttamente dal Sindaco di
Macomer e dall’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della
Regione Sardegna con il supporto clandestino di locali esponenti di
spicco della politica regionale, al solo
scopo di ridicolizzare il Comitato, il Centro Riciclo di Vedelago e
la loro seria proposta che spazza via i giochini della politica
furbetta.
Tutto
ha inizio con l’invio da parte del Sindaco della proposta di Vedelago all’Assessorato
Ambiente (leggi la nota del sindaco), senza un preventivo accordo con il Comitato, né con i
tecnici che l’hanno redatta. La
risposta dell’Assessorato (leggi) arriva, manco a dirlo, dopo soli 5 giorni
lavorativi, raro esempio di efficienza degli uffici regionali, con
una valutazione negativa della proposta consegnata al giornale di
riferimento per “Bocciare il Comitato” e Vedelago, senza
consentire al
Comitato di
esprimere le proprie valutazioni sulla vicenda. Se lo avessero
fatto avremmo potuto dire che nessuno
ha
autorizzato
l’utilizzo
di
quella
bozza
in
un
contesto
diverso
da quel
tavolo
tecnico,
se
la
Regione
voleva
analizzare
il
progetto,
un
minimo
di
correttezza
amministrativa
avrebbe richiesto
l’apertura
di
un
tavolo
con
il
Comitato
e
il
Centro
Riciclo;
inoltre
se
si
richiede
un
piano
di
fattibilità
con
un
business
plan
lo
si
commissiona
e
lo
si
paga,
insomma
si
fa
come
tutti
i
progetti
commissionati
in
questi
anni
dal
Consorzio
in
liquidazione
che
sono
puntualmente
diventati
carta
straccia
nel
silenzio
generale.
Il
comportamento scorretto e sleale del Sindaco e dei pubblici
dipendenti regionali sembra rispondere ad una logica politica più
che ai doveri di ufficio. Sono questi i veri motivi che hanno
determinato la scelta di affidare all’Assessorato il compito di
smontare un’idea progetto. Noi siamo convinti della forza della
nostra proposta, gli obiettivi del Comitato Non Bruciamoci il Futuro
sono chiari e trasparenti e le proposte messe in campo mirano a
salvaguardare la salute dei cittadini, del territorio e delle
produzioni agroalimentari, tutelano i posti di lavoro
incrementandoli e assicurano l’efficienza e l’economicità di un
sistema alternativo all’incenerimento dei rifiuti solidi urbani.
Forse
se
gli
uffici
regionali
avessero
avuto
meno
ansia
da
prestazione
avrebbero
potuto
evitare le affermazioni
inesatte, approssimative e contraddittorie riportate nella lettera.
Non
consentiamo
ad
alcuno
di
ridicolizzare
una
seria
proposta
di
tutela
della
salute
e
dello
sviluppo
del
territorio
quale quella portata la tavolo tecnico sulla
spinta
di
duemila
cittadini,
dei
medici
per
l’ambiente
(ISDE),
delle
associazioni
di
categoria
del
comparto
agroalimentare,
di
associazioni
ambientaliste
e
svariati
partiti
e
movimenti
che
aderiscono
al
Coordinamento
Sardo
Non
Bruciamoci
il
Futuro.
.. LE AZIONI DELL'UOMO SONO LO SPECCHIO DEI SUOI PENSIERI......SOLO UN ENORME CASSONE STRACOLMO DI RIFIUTI...
RispondiEliminaL'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge (Hermann Hesse)
«Tariffe insostenibili, basta con l'inceneritore» No all'accanimento terapeutico su un inceneritore
RispondiEliminaobsoleto che strozza le comunità locali con aumenti esponenziali delle tariffe e appello alla Regione perché prenda in mano la situazione.
Convocati da Ivo Carboni, assessore provinciale all'Ambiente, ieri mattina i sindaci (assenti quelli del Marghine con l'eccezione di Bortigali e Birori) fanno fronte unico e mettono alla sbarra l'impianto di Tossilo dove conferisce il 99 per cento dei comuni della provincia nuorese.
Così l'Unione Sarda, insieme con le proteste degli amministratori che hanno promesso una riduzione delle tariffe ai propri cittadini con l'innalzamento della raccolta differenziata e ora non sanno cosa raccontare.
Siamo al capolinea, le ridicole proteste del sindaco di Sindia servono solo a giustificare la fuga dei comuni del Marghine, non tutti per fortuna erano presenti Birori e Bortigali, dall'incontro con i loro colleghi sindaci che li mettono in mora, speriamo che la Provincia mostri il necessario coraggio, occorre tutelare i lavoratori usati come “ scudi umani “ incolpevoli dalla compagnia del revamping che ora chiuderà la baracca lasciando ad altri il compito di rimuovere le macerie.